La scomparsa e il mistero di Giusy| Il fratello: “Chi sa dica la verità”

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02 Aprile 2018, 16:20

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BAGHERIA (PALERMO) – Il tempo passa, lui si aggrappa alla speranza e alla sua grande forza d’animo: “Voglio sapere cosa è successo a mia sorella, voglio la verità e per trovarla non mi fermerò mai”. Salvo Ventimiglia, fratello di Giusy, la donna di 36 anni scomparsa il 13 novembre del 2016 da Bagheria, lancia un nuovo disperato appello, diffondendo sui social network il suo numero di telefono: “Chiamate me direttamente se volete, chi sa qualcosa me la dica, qualunque elemento potrebbe rivelarsi utile per capire che fine ha fatto Giusy”.

E’ ormai trascorso quasi un anno e mezzo dal giorno in cui della donna si sono perse le tracce, un arco di tempo durante il quale i carabinieri hanno battuto palmo a palmo la zona in cui Giusy è stata vista per l’ultima volta, estendendo poi le ricerche anche nel territorio circostante. I video delle telecamere sono stati analizzati minuziosamente e, attualmente, le indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura di Termini Imerese sono ancora in corso. Ma Salvo Ventimiglia non è rimasto con le mani in mano. Negli ultimi sedici mesi ha vestito i panni del detective, ha cercato prove, testimonianze, foto, video, messaggi sui social in grado di svelare la verità. 

“Ma ancora nulla – dice -. Io non so nemmeno se mia sorella è ancora viva e chi  conosceva la verità adesso non c’è più ed ha portato con sé il mistero che ruota intorno alla scomparsa”. Il fratello di Giusy, infatti, ha recentemente saputo che Floriana, un’amica della donna, è morta a dicembre per cause naturali. “Lei si era contraddetta più volte, sono certo sapesse cosa è successo a Giusy, perché si frequentavano assiduamente e si vedevano spesso nella zona di via Basile. Ho saputo della sua morte soltanto per caso, nessuno mi ha informato. Perché?”.

E le domande di Ventimiglia si susseguono, si rincorrono in un vortice di rabbia e dolore. “Tra i mille pensieri che martellano la mia mente – prosegue – uno più degli altri non trova ancora risposta. Mia sorella ha una famiglia di origine che la cerca e continua a cercare la verità sulla sua sorte e una famiglia acquisita che subito dopo la sua scomparsa non ha fatto nulla per trovarla. Mi riferisco al marito e al figlio, che vivono addirittura in un’altra città. Forse c’è qualcosa dietro che io e mio padre non possiamo nemmeno immaginare. Fatto sta che ci sentiamo soli in questo incubo, abbandonati”.

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Il giorno della scomparsa, Giusy è uscita di casa intorno alle 7,30. Dopo la separazione dal marito viveva con il padre e il figlio, allora ancora diciassettenne. Aveva detto che sarebbe andata a prendere un caffè. “Prima di uscire – racconta Salvo – si era però vestita con cura, si era truccata. Non lo faceva mai, aveva sempre l’aria trasandata. Per questo credo dovesse vedersi con qualcuno”. L’incubo ha così inizio, con silenzi, reticenze, contraddizioni e disperati appelli anche alla trasmissione di Raitre “Chi l’ha visto?”.

“La gente in paese non parla, nessuno dice nulla – continua il fratello della donna -. Per questo ho pubblicato su Facebook dei video in cui chiedo in prima persona la collaborazione di tutti. Ho chiesto di contattarmi direttamente, di farmi avere notizie anche in forma anonima. Ho bisogno di sapere che fine ha fatto mia sorella, se è finita in mani sbagliate, se qualcuno le ha fatto del male. Non stava bene, né mentalmente, né fisicamente, aveva una grave depressione. Lasciate stare le parole di conforto, non ditemi che si è allontanata volontariamente, ditemi cosa le è accaduto davvero. L’omertà non rende forti, ma codardi. Abbiate il coraggio di chiamarmi”.

Il numero diffuso è il 3668623156.

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02 Aprile 2018, 16:20

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