La scoperta dei finanzieri| Lavoratori in nero al Gran Cafè

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02 Maggio 2016, 20:42

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PALERMO – La storia si ripete. Lavoratori in nero, irregolarità diffuse e difficoltà di acceso al credito. Sono gli ostacoli con cui si deve misurare l’amministratore giudiziario del Gran Cafè San Domenico, sequestrato nei giorni scorsi dal Gico della guardia di finanza. Il provvedimento è della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduta da Giacomo Montalbano.

Quando i finanzieri sono arrivati nell’attività commerciale di piazza San Domenico riconducibile a Francesco Paolo Maniscalco, già condannato per mafia e rapina, hanno trovato quindici dipendenti, di cui solo tre assunti con contratto part time. Tutti gli altri erano in nero. L’amministratore deve fare i conti con la scarsa liquidità in cassa e con la difficoltà di ottenere una linea di credito. Le banche si dimostrano “morbide” quando trattano con le persone con un passato poco limpido, a cui poi saranno sequestrati i beni, e rigide quando i beni passano sotto il controllo del Tribunale. Insomma, lo Stato viene considerato poco affidabile.

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Pare che stavolta, però, d’intesa con il presidente Montalbano, l’amministratore Francesca Favarò stia trovando una banca disponibile. Il locale, al momento, è chiuso. L’obiettivo è riaprire al più presto per offrire un servizio ai turisti che affollano la bella pizza.

 

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02 Maggio 2016, 20:42

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