23 Aprile 2013, 21:13
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CATANIA – L’ex plesso scolastico “Padre Santo Di Guardo” di San Giovanni Galermo, in Via Belvedere, versa in stato di totale abbandono. Sin dalla dismissione, datata 2010, la struttura è nelle mire dei vandali e immersa nel degrado. Le inferriate sono state totalmente divelte in diversi punti ed è stata sabotata la serratura del cancello principale. Ad oggi dunque è possibile accedere senza alcun impedimento al cortile della scuola, ormai sede di vegetazione e rifiuti.
Come se non bastasse, l’edificio è stato preso di mira più volte da gruppi di senzatetto, che hanno tentato di trasformare la struttura in un dormitorio abusivo. Non a caso in più occasioni è stato forzato l’ingresso secondario, così come a più riprese sono state devastate le grate presenti nel retro. Si è reso dunque necessario l’intervento della Polizia Municipale, che ha opportunamente sgomberato le aule. Successivamente un gruppo di privati cittadini ha provveduto a saldare delle sbarre a protezione delle finestre danneggiate. Ciò però non ha arginato gli episodi di vandalismo, che continuano a colpire una struttura balzata più volte agli onori della cronaca.
“I VICERE’ – Già nel 2009 la scuola in questione era stata al centro delle attenzioni dei giornalisti del programma d’approfondimento “Report”, nell’ambito della puntata “I Vicerè” . La struttura, priva degli standard di sicurezza richiesti, balzò all’attenzione dei cronisti perché dotata di una scala antincendio inutilizzabile, in quanto non collegata ad alcuna uscita d’emergenza. Qualche tempo dopo la predetta via di fuga venne realizzata. Tuttavia, al termine dell’anno scolastico 2009/2010 la scuola elementare è stata definitivamente dismessa e dislocata nel plesso di Via Stefano Vitale.
COMMISARIATO – La motivazione ufficiale fu ricondotta alla necessità di costruire in loco un commissario di Polizia, secondo quanto previsto dal “Patto per Catania Sicura”, sottoscritto nel 2007 durante la sindacatura di Umberto Scapagnini, dal primo cittadino, dall’allora prefetto, Anna Maria Cancellieri, e da Raffaele Lombardo (al tempo presidente della Provincia). Il documento, sottoscritto in presenza di. Marco Minniti (in carica in qualità di vice ministro dell’interno), prevedeva la realizzazione di un presidio di polizia su un edificio individuato dall’amministrazione comunale e concesso dalla stessa in comodato d’uso gratuito, che sarebbe stato ristrutturato anche con le risorse del P.O.R. Sicilia. Un progetto, dunque, ben definito e ambizioso; ma mai effettivamente realizzato.
Secondo il presidente della quinta municipalità, Giuseppe Catalano, la responsabilità della mancata creazione del Commissariato va integralmente addebitata all’amministrazione comunale. “Lo scandalo – ha dichiarato a LiveSiciliaCatania Catalano – è che abbiamo alcuni tecnici incapaci e un’amministrazione che è stata talmente ebete da non riuscire a investire un solo centesimo per la costruzione di un commissariato che avrebbe dovuto servire un’area di 100mila abitanti che va da San Giovanni Galermo a Canalicchio, passando per Barriera. In tutto ciò l’amministrazione comunale ha delle colpe evidenti. Più volte mi sono recato in Prefettura e in Questura, laddove ho ricevuto la piena disponibilità ad attuare il progetto previa ristrutturazione dei locali. Di contro non ho ricevuto alcuna risposta dall’amministrazione comunale, che non si è mai attivata concretamente. Tra l’altro da quasi un anno il Sindaco Stancanelli si sottrae ad un confronto col sottoscritto, mostrandosi sordo alle istanze dei cittadini”.
Il sindaco Stancanelli, contattato da LiveSiciliaCatania, ha preferito (tramite l’ufficio stampa comunale) non replicare alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Catalano.
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23 Aprile 2013, 21:13