23 Giugno 2024, 17:32
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PALERMO – Tornavano a casa da Palermo, dove avevano trascorso la serata in pub.
La Fiat Punto su cui viaggiavano si è schiantata contro il guard rail lungo lo scorrimento veloce Palermo- Sciacca, all’altezza dello svincolo per Giacalone.
Nessuno scampo per un bimbo di 16 mesi, Abd Rahim Gharsallah, e per la zia, Selma El Mouakit, 20 anni.
Erano seduti davanti nel sedile passeggero. La ragazza teneva in braccio il piccolo che avrebbe dovuto trovare posto sul seggiolino. Sembrerebbe che indossassero la cintura di sicurezza. Tutto inutile: l’onda d’urto li ha spinti fuori dall’abitacolo. I soccorritori hanno trovati i loro corpi sull’asfalto.
Al volante c’era la mamma del bimbo, Miriam Janale, 23 anni, rimasta gravemente ferita.
I primi accertamenti hanno fatto emergere un tasso alcolemico superiore alla norma. I carabinieri della compagnia di Monreale attendono il dato degli esami per avere la conferma dei sospetti.
La ragazza è ricoverata all’ospedale Civico. È in coma. Nella stessa struttura c’è un’altra ferita, Chiara Irmanà, 20 anni, incinta.
È l’unica arrivata in ospedale in codice giallo. Era vigile e ha raccontato che erano state a Palermo per trascorrere il sabato sera. Poi l’incidente attorno alle 4 meno un quarto, mentre rientravano a casa a San Giuseppe Jato.
“È un paese a lutto dopo la notizie del terribile incidente di questa notte”, dice il sindaco Giuseppe Siviglia.
“Quella delle ragazze è una famiglia integrata. I nonni sono arrivati in paese 40 anni fa. La nonna delle ragazze finite in ospedale ha sempre fatto la collaboratrice domestica – racconta Siviglia -. Una persona per bene come il nonno che lavora nei mercatini. Sono tutti molto conosciuti in paese e rispettati – aggiunge il sindaco – Sono ben voluti da tutti e hanno legato con tantissimi in paese”.
Le foto dell’incidente sono drammatiche. Sul tetto di quel che resta della Punto bianca ci sono le borse delle donne, una scarpa nera fuori dall’abitacolo lato guida. Spie di una normalità annientata, di sogni spezzati troppo presto.
C’è un ombrellone nel bagagliaio, sa di estate e giornate al mare dove il piccolo Abd Rahim non andrà più.
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23 Giugno 2024, 17:32