07 Maggio 2021, 06:00
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PALERMO- Non cambieremo colore, almeno non dovrebbe essere così. L’indice di contagio Rt – cioè il calcolo medio di quante persone possono essere infettate da un positivo – dovrebbe essere sceso sotto la fatidica soglia di uno. Ma ci vogliono due settimane di consolidamento per accedere al giallo e la Sicilia sarà arancione. Questo, salvo sorprese, sembra lo scenario più verosimile che verrà certificato oggi dall’Iss e dal ministro Speranza. Vedremo.
Tuttavia, ci sono fatti che lasciano intravvedere spiragli di alleggerimento cromatico. “Anche io penso che saremo arancioni ancora per una settimana – dice il professore Antonello Giarratano (nella foto), voce autorevole del comitato tecnico scientifico regionale -. Cosa sappiamo, secondo le statistiche dell’Iss? Che quelli che rischiano di più, che finiscono ricoverati e che, purtroppo, muoiono, sono soggetti da cinquanta a novant’anni, oltre i fragili. Se noi copriremo questa fascia d’età, sarà possibile sconfiggere il Covid e trattare la pandemia come una pesante influenza. Ci sono delle difficoltà perché molti over sessanta rifiutano AstraZeneca. Fanno male e dovrebbero correre a vaccinarsi. Il presidente Musumeci ha fatto benissimo ad aprire ai cinquantenni che rappresentano un segmento critico. E non si toglie neanche una dose agli anziani, nelle nostre condizioni. Se riprenderemo a correre con le vaccinazioni, potremo essere ragionevolmente ottimisti”.
“Un grande impulso alla campagna vaccinale – continua il professore – devono darlo i medici di medicina generale. Che arrivano dappertutto, che possono recuperare gli anziani che, per qualche motivo, non si sono vaccinati. E che potrebbero fare opera di convincimento presso tutti gli altri. Non c’è più un momento da perdere”.
Al momento non abbiamo i numeri ufficiali, ma, da quanto apprendiamo, l’apertura al vaccino dai cinquant’anni, registra già un boom di prenotazioni. Si parlava, in serata, di diecimila clic, una previsione che sembra al ribasso e da confermare. E’ una mossa che ha l’obiettivo di dare l’assalto alle scorte accumulate di AstraZeneca. Resta da vedere quale sarà l’impatto e se gli hub e i centri vaccinali riusciranno a reggerlo, nei prossimi giorni. L’imperativo è sempre quello: vaccinare in fretta e proteggere quante più persone possibili.
La Sicilia, il dato è di ieri sera alle dieci e un quarto, è sempre ultima in classifica, con il 75,4 per cento, nel rapporto tra vaccini somministrati e consegnati. La media nazionale è dell’83.5 per cento.
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07 Maggio 2021, 06:00