25 Aprile 2014, 16:44
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PALERMO – “Sono bambini non nati, per dirla alla Pasolini. Lascia che i morti seppelliscano i loro morti… Io sono un essere vitale fino all’ultimo respiro. Io ho altro da fare in Sicilia che occuparmi delle polemiche del Pd. Non mi interessa parlarne e, poi, davanti all’albero Falcone dove sono venuto per celebrare la liberazione del 25 aprile”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, rispondendo ad una domanda sulle polemiche con esponenti del partito democratico che sostiene la sua giunta. “Quando dovevano far parte del governo Cuffaro non c’era tutta questa pruderie nel Pd, così come nella giunta Lombardo. Basta. Io mi sono scocciato”, aggiunge.
Nei prossimi giorni Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, arriverà a Palermo per tentare di ricucire le anime dilaniate del partito. “Lo incontrerò…”, taglia corto Crocetta. E poi riflette: “Dite che in aula non avrei i numeri per governare eppure le leggi vengono approvate. E nei prossimi giorni approveremo altri provvedimenti economici”. Dietro l’angolo c’è l’esame del disegno di legge definito ‘Finanziaria bis’.
“La Liberazione in Sicilia non è mai avvenuta perché il popolo ha subito una dittatura molto violenta peggiore del fascismo, quella della mafia”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta che nel primo pomeriggio ha celebrato il 25 aprile deponendo un mazzo di garofani rossi davanti all’albero Falcone.
“La mafia ha inciso nella vita sociale della gente – ha aggiunto – essendo la continuazione di una modalità fascista e dittatoriale. Noi dobbiamo avere una nuova tappa della Resistenza che che non può essere solo il ricordo dei nostri partigiani o delle sole vittime della lotta alla mafia. Il movimento antimafia in Sicilia nel dopoguerra si è saldato con le rivendicazioni contadine e le liberazioni dei feudi”. “Sono stanco del revisionismo antimafia – ha osservato – che si vorrebbe fare liquidando la lotta alla mafia come una questione del passato, fino a quando avremo gli sprechi di miliardi e ancora politici corrotti e mafiosi che controllano la pubblica finanza e trovano adesioni nelle strutture di potere non potremo dire che il popolo siciliano sia libero. Giovanni Falcone è stato un uomo che combattuto la dittatura delle lotta alla mafia”.
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25 Aprile 2014, 16:44