28 Gennaio 2016, 13:35
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LONDRA – Il British Museum dedica una mostra alla Sicilia, si chiama “Sicily culture and conquest” (Sicilia, cultura e conquista) ed è composta da 200 oggetti, alcuni dei quali arrivano in Inghilterra per la prima volta.
In particolare, un altare smaltato di terracotta risalente al 500 AC, un mosaico bizantino che proviene dal Museo Diocesano di Palermo, una scultura di terracotta che raffigura il mostro Gorgone, un busto di marmo di Federico II. E poi, il gran finale con un rostro di bronzo usato da una nave romana: un reperto trovato da poco a Levanzo. Tra gli oggetti più interessanti, una mappa commissionata da re Ruggero al cartografo islamico Al-Idrisi, e custodita ad Oxford, e un falcone di bronzo che si trova al MoMa di New York.
“L’isola più grande nel Mediterraneo. La casa del monte Etna. Un centro culturale del mondo antico e medievale”: con queste parole è descritta la Sicilia ai 6.7 milioni di turisti che ogni anno visitano il museo londinese, il più affollato d’Inghilterra e tra i più visitati al mondo. Il taglio della mostra è storico, l’immagine che la illustra è la testa di una statua antichissima.
L’apertura è prevista il 21 aprile, la chiusura il 14 agosto. Ad organizzarla è proprio il Museo, insieme all’assessorato regionale dei Beni Culturali. Lo sponsor è la banca svizzera privata Julius Bar. Il costo del biglietto è di 10 sterline, più 1 sterlina per la prenotazione. Come per le altre mostre in programma, i membri del Museo entrano gratis (l’ingresso alle sale è generalmente gratuito, tranne che per le mostre speciali come questa) così come i ragazzi sotto i 16 anni. Gli orari sono dalle 10 alle 17.30, e il venerdì fino alle 20.30.
“E’ un piacere annunciare la mostra – dice il vicedirettore del British Museum Joanna Mackle – sulla ricca storia culturale della Sicilia. Siamo riconoscenti a Julius Baer per la partnership con il museo e per il suo supporto economico. Siamo anche felici di lavorare con i colleghi siciliani per portare alla luce l’affascinante storia di questa isola”.
“Siamo onorati – afferma Carlo Vermiglio, assessore regionale ai Beni culturali, nella nota in inglese diffusa ai giornalisti – di questa mostra che è parte della collaborazione culturale tra questo prestigioso museo e l’assessorato ai Beni Culturali della Sicilia. Speriamo di continuare così e siamo anche pronti a nuove iniziative che faranno conoscere la nostra regione a tutto il mondo grazie al suo straordinario patrimonio culturale”.
“La Sicilia – si legge nella presentazione sul sito del museo, pubblicata stamattina – è stata plasmata da onde di conquista e insediamento da parte di popoli diversi per oltre 4 mila anni. Sin dal 7° secolo Avanti Cristo, fenici, greci, romani, bizantini, arabi e normanni si sono insediato o hanno invaso l’isola, attratti dalle terre fertili e dalla posizione strategica. Nel tempo, questa serie di conquiste ha forgiato una identità culturale diversa da qualunque altra”.
“Questa mostra – continua la spiegazione dell’esposizione – racconta le storie affascinanti della Sicilia – dall’arrivo dei greci e del loro incontro con i fenici ed altri invasori, allo straordinario periodo “illuminato” sotto il dominio normanno dall’11° al 13° secolo. La Sicilia è stata ammirata ed invidiata per la sua magnificenza, per il patrimonio culturale e l’architettura”. “La mostra – si legge, in una traduzione non letterale – illustra la varietà, la ricchezza e il valore presenti in Sicilia nel corso di centinaia di anni, grazie a statue, decorazioni architettoniche provenienti da templi, chiese e palazzi, monete antiche, meravigliosi gioielli d’oro dell’antica Grecia, e grazie a mosaici e tessuti normanni”.
“Scopri un’isola con una storia e un’identità cosmopolita – scrivono gli inglesi ai visitatori – un posto dove l’unico mix di genti ha dato luogo ad uno straordinario sviluppo culturale. L’arte e gli oggetti che hanno prodotto sono alcuni dei più belli ed importanti nella storia del Mediterraneo”.
La mostra, come tutti gli eventi al British Museum, sarà arricchita da approfondimenti e dibattiti con esperti ed artisti siciliani.
A quattro mesi dall’inaugurazione, “Sicily culture and conquest” suscita già grande interesse anche tra gli studiosi internazionali: “Questa mostra – dice a LiveSicilia lo scrittore britannico Geoff Andrews, docente universitario e fondatore di “Sicily Unlimited” che promuove la cultura siciliana in Inghilterra – conferma ancora di più l’interesse straordinariamente grande nella storia di questa isola così affascinante”.
L’hashtag per seguire l’evento sui social è #SicilyExibition.
Sarà pubblicato anche catalogo, venduto a 30 sterline, edito da Dirk Booms e Peter Higgs.
Il British Museum ha una ricca collezione di reperti siciliani, sparsi in vari settori e in vari piani. Uno degli oggetti più importanti è la recente “Croce di Lampedusa”, in mostra da questo dicembre: si tratta di una croce realizzata nell’Ottobre 2013 dal falegname lampedusano Francesco Tuccio con le assi di legno provenienti da un barcone di naufraghi migranti. Un pezzo che ha commosso gli inglesi e suscitato l’interesse della stampa internazionale. La Croce ha segnato anche il passaggio di consegne dal direttore Neil MacGregor al nuovo responsabile, il tedesco di Amburgo Hartwig Fischer che parla italiano perché ha studiato a Roma.
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28 Gennaio 2016, 13:35