Micciché: “Sicuro di vincere | Nessuna lista unica”

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14 Settembre 2012, 19:07

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PALERMO – “Con chi mi alleerò in caso di sconfitta? È un problema che non mi pongo: sono certo che sarò io il prossimo presidente della Regione”. Gianfranco Micciché, in quel momento, scioglie le briglie. Fino a quel punto, nella conferenza stampa organizzata a Villa Igiea aveva tenuto, tutto sommato, un profilo basso. Toni tenui. Nessun accenno ai rivali. Nessun paragone calcistico-giudiziario. Nessun annuncio di disinfestazioni amministrative.

Alle sue spalle, un cartellone blu, dove troneggia una “E” accentata che ricorda (e qui forse il leader di Grande Sud farà gli scongiuri), la “O” di Aricò. Il candidato sindaco di Palermo che fu appoggiato da Mpa, Mps e Fli. Gli stessi che oggi sorreggono la candidatura di Micciché e che accolgono in platea la “sentenza” sulle liste: “Nessun listone unico, noi andremo da soli, così come il Partito dei siciliani. Mentre Mps e Fli comporranno una lista comune”, e osservano il dribbling dell’ex sottosegretario sulla difficoltà di conciliare la richiesta di “liste pulite” con le possibili candidature di Franco Mineo e Riccardo Minardo: “Faremo qualcosa – ha detto Micciché – ma l’esperienza di amici che sono stati accusati e poi scagionati mi invita a essere prudente. Penso al caso di Gaspare Giudice, o a quello di Ciccio Musotto”. Insomma, si vedrà.

Oggi, però, era il giorno della presentazione del programma della coalizione. Un programma che “poggerà su tre pilastri”. Il primo: una legge sulla quale Micciché e i suoi collaboratori avrebbero lavorato per anni. Una norma in grado di operare una svolta nella burocrazia siciliana, snellendo l’iter per le concessioni e per gli investimenti. “Ecco, se volete sapere con chi mi alleerò all’Ars, vi dico che saranno quei partiti disposti a votare la mia legge”. Una norma che farebbe “decollare” gli investimenti in Sicilia, unico modo “per portare ricchezza nella nostra Isola. Il problema finora – spiega Micciché – è legato alla mancanza di sicurezze per gli investitori. Ad esempio, per montare un unico pannello solare in Sicilia servono 24 autorizzazioni. È una cosa intollerabile”. La “legge Micciché” dovrebbe ridurre a 5-6 queste autorizzazioni. “Se governeremo noi, impegneremo l’Ars ad approvarla nei primi tre mesi della legislatura”.

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Secondo pilastro: i rapporti con l’Unione europea. “La squadra di governo – dice Micciché – dovrà essere capace di dialogare direttamente con le istituzioni europee, senza il tramite del governo nazionale. Un governo che in passato, e penso a quello di Romano Prodi e Tommaso Padoa Schioppa, ha smantellato il dipartimento per il Mezzogiorno, allora guidato dall’attuale ministro Barca, che consentì, tra le altre cose, di concludere la Palermo-Messina in due anni, e di portare a Palermo l’acqua ogni giorno”.

Terzo e ultimo “caposaldo” del programma miccheiano, un ruolo nuovo per il Presidente della Regione: “Io sarò un governatore e non un amministratore. Questo vuol dire che governerò i processi politici. In pratica, mi prenderò la responsabilità di fare delle scelte, di fissare delle priorità. Ad esempio, noi privilegeremo il turismo, l’agricoltura e la ricerca”. E il governo che porterà avanti tutto, in caso di vittoria alle elezioni, “sarà composto da politici. Basta con i tecnici”, annuncia Micciché. Che non considera l’ipotesi di una sconfitta, ma precisa che, nel momento in cui dovesse essere necessaria un’alleanza in Assemblea: “Noi non abbiamo vincoli, né col centrodestra, né col centrosinistra”. Il “noi” è rappresentato dalla coalizione. Che alla fine, non confluirà, come richiesto da Fli, in un’unica lista: “Questa strategia ci avrebbe danneggiato. Ma rappresentiamo un’alleanza coesa e solidale. Se servirà per raggiungere il quorum in alcune province, non è escluso che qualche candidato forte di Grande Sud o del Partito dei siciliani possa correre nella lista di Mps-Fli”. Insomma, una coalizione “a vasi comunicanti” dove sarà possibile “prestarsi” i candidati. Che alla fine, ha convinto anche chi spingeva per una “lista Sicilia” da rilanciare in una prospettiva nazionale: “Tanto – spiega il lader di Mps Riccardo Savona – dopo le elezioni saremo comunque tutti insieme”.“Sulla lista unica – dice il coordinatore regionale di Fli Carmelo Briguglio – Miccichè ha ragione per l’oggi, io per il futuro”. Al di là dello schema di gioco, “oggi” Micciché è sicuro: “Vinco io”.

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14 Settembre 2012, 19:07

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