12 Aprile 2019, 19:19
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A sinistra gli occhi sono puntati sulle grandi manovre zingarettiane, cioè il tentativo ecumenico di tenere insieme il mondo che va da Pisapia a Calenda, per capire come giocare d’anticipo ed evitare di ritrovarsi in un ginepraio. In questi giorni la sinistra radicale isolana lavora alacremente alla composizione delle liste per le prossime Europee, forte di una proposta politica chiara, ma un po’ in affanno per la mannaia dello sbarramento al 4% e per il nuovo corso dem. La lista ha un nome che non lascia adito a dubbi: “La sinistra”. Il contenitore tiene insieme Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e diverse esperienze civiche territoriali sparse in giro per il Bel Paese.
Le bocche dei colonnelli siciliani, al momento, restano cucite sul nome del capolista, ma l’idea di fondo è di convergere su una figura garante dei temi forti del programma. L’identikit è presto tracciato: un volto noto impegnato a vario titolo nelle battaglie femministe, ambientaliste, antirazziste e antimafiose. Almeno così si vocifera nei corridoi. Nel frattempo si mette mano alla lista. Pochi i nomi certi circolati finora in attesa che il Pd giocasse a carte scoperte. L’allargamento a sinistra di Zingaretti ha creato non pochi problemi alla gauche dura e pura che è rimasta in attesa di un passo falso.
Cinque le caselle quasi certamente occupate. In pole ci sarebbero Matteo Iannitti, giovane attivista di Catania Bene Comune, Barbara Evola, capogruppo di Sinistra in Comune a Palermo, la consigliera comunale di Scicli Resi Iurato, Maurizio Ciaculli, espressione del mondo di Altra Agricoltura e l’operaio sardo Omar Tocco, delegato Fiom Alcoa che ha guidato le battaglie dei lavoratori nel Sulcis. Ma gli occhi non sono puntati soltanto sui dem. C’è da fare i conti con il mini esodo Possibile, la compagine di Pippo Civati. Buona parte della truppa ha infatti sposato il progetto dei Verdi. Questa volta gli ambientalisti, forti del consenso che mietono a livello europeo, hanno deciso di staccare il cordone ombelicale che in Italia li ha storicamente legati alla sinistra radicale e correre in solitaria con la lista “Europa Verde”.
Un ritorno alle origini come aveva già messo nero su bianco la mozione che l’ha spuntata all’ultimo congresso, la compagine ambientalista italiana, infatti, è il partito fondatore dei Verdi europei. I giochi sembrerebbero fatti. La lista sarà guidata dall’ex candidata sindaco al Comune di Palermo, Nadia Spallitta. Le altre caselle dovrebbero essere occupate, salvo sorprese dell’ultimo minuto, da Egidio Trainito, Mauro Cossu, Elvira Vernengo, Irene Nonis, Filippo Occhipinti e Giuseppe Cuscera. In corsa ci sarebbe anche il chimico catanese Claudio Torrisi, già assessore regionale all’Energia ai tempi del governo Lombardo. L’esperto di questioni ambientali è un volto molto noto a Catania, città in cui ha ricoperto il ruolo di assessore comunale durante la sindacatura Stancanelli. La sua presenza in lista certificherebbe un cambio di rotta evidente. Uno dei nomi circolati nei giorni scorsi era quello di Giuseppe Patti, responsabile provinciale del partito siracusano. Ma l’ipotesi sembra essere del tutto tramontata. A completare la lista ci dovrebbe essere, infatti, la siracusana Ilaria Fagotto, esponente di ‘Cambiamento animalista’.
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12 Aprile 2019, 19:19