03 Marzo 2015, 17:00
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PALERMO – Un importante attestato di stima. Così l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, commenta a margine della sua audizione in Commissione sanità l’invito sottoscritto dai manager della sanità siciliana a non dimettersi. È lusingata, ma anche questa volta non si sbilancia: “Sicuramente è un attestato da parte delle aziende che colgo con favore nella misura in cui riconoscono che si è instaurato un rapporto di collaborazione assolutamente proficua. Per il resto preferisco non fare delle osservazioni che sono assolutamente personalistiche, in questo momento a me interessa che la squadra lavori”. Insomma, l’assessore non ha ancora deciso. “In questo momento – aggiunge – non intendo assumere alcuna posizione, se non quella che sarò poi io a comunicare”.
Proprio ieri dal ministro Lorenzin era arrivato l’ennesimo ultimatum alla sanità siciliana, ma anche in questo caso Borsellino è lapidaria: “Agli ultimatum risponde che stiamo lavorando, non intendo fare commenti di altra natura”.
E a proposito di lavoro, l’audizione della prima inquilina di piazza Ottavio Ziino in commissione sanità mirava proprio a rappresentare il nuovo piano di assunzioni “perché – ha sottolineato l’assessore – dobbiamo reinvestire sul capitale umano all’interno delle nostre aziende e quello che è stato presentato oggi dalle direzioni aziendali è stata una proposta concreta di collaborazione per la definizione delle dotazioni organiche, sulla base di criteri che condivideremo nei prossimi giorni”.
Una riunione, quella della VI Commissione all’Ars, iniziata con oltre due ore e mezzo di ritardo in attesa che l’assessore concludesse un tavolo tecnico contestuale all’appuntamento all’Ars, sul futuro dell’Ismett. Un incontro “molto proficuo – ha detto – al quale ho voluto che partecipassero anche i ministeri della Salute e dell’Economia. Abbiamo analizzato alcune proposte avanzate dal consiglio d’amministrazione dell’Istituto, per avvicinarci intanto alla data del 13 marzo per una riunione definitiva e arrivare al termine di scadenza dell’accordo (il 31 marzo) con una nuova proposta. La possibilità che l’Ismett venga mantenuto non è mai stata messa in discussione”.
Intanto dalla conferenza Stato-Regioni è emerso che per la sanità siciliana ci sarebbero 240 milioni di tagli ulteriori, ma l’assessore precisa: “Si tratta di una manovra a carattere nazionale che non prevede ulteriori incrementi. Quei due miliardi di cui si parla a livello nazionale sono in realtà mancati incrementi che invece si prefiguravano all’interno del fondo sanitario nazionale, a partire dal 2015, così come previsto dal patto per la salute. È stata dunque eliminata a monte la possibilità di incremento, così da consentire alle Regioni di fare la loro programmazione sanitaria in assenza di queste nuove ulteriori risorse. Questo significa per la Regione Siciliana fare ulteriori azioni di efficientamento all’interno del sistema, che però saranno opportunamente orientate – ha concluso – verso quelle aree di spreco che non ledono nulla ai servizi”.
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03 Marzo 2015, 17:00