La “Spirale della vita” | Oltre la mafia che uccide FOTO

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21 Luglio 2018, 13:28

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PALERMO – Un sospiro di dolore conclude la visita silenziosa di una donna alla “Spirale della vita”. Un sospiro, fra l’odore della juta, dopo la lettura dei nomi di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e degli uomini delle scorte. L’ultimo atto di meditazione prima che, usciti dalla spirale, riprenda la frenesia della quotidianità.

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Accorrono in tanti a Piazza Bologni – sono palermitani e i turisti – nei giorni del ricordo della strage di via D’Amelio. Lo faranno fino al 9 di settembre data in cui l’istallazione sarà smontata. Fra gli eventi collaterali di I-desing di Manifesta 12, l’artista Gianfranco Meggiato ha dedicato la “Spirale di vita” a tutte le vittime della mafia. L’opera è la prima istallazione d’arte contemporanea di grandi dimensioni dedicata agli uomini e le donne uccisi da Cosa Nostra. Dieci metri di diametro, duemila sacchi militari di juta. Su ognuno di essi vi è scritto il nome dei caduti. Al centro della spirale, il visitatore si trova davanti alla scultura “Il mio pensiero libero”.

“La spirale – viene spiegato nel percorso – rimanda agli inizi della comparsa dell’umanità e rappresenta la vita e i suoi corsi e ricorsi, a volte tortuosi, difficili, ma indispensabili per arrivare alla consapevolezza del ‘Libero Pensiero’”. I sacchi con i nomi delle vittime sono il ricordo della morte, del suo peso. Le idee, le azioni degli uomini, però, restano vive e alimentano il pensiero. E “solo il pensiero libero – continua la descrizione dell’opera – l’acquisizione di consapevolezza e non le armi, possono salvare l’uomo da se stesso”.

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21 Luglio 2018, 13:28

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