20 Febbraio 2017, 16:50
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ROMA – Ergastolo confermato per il boss della mafia Francesco Tagliavia, accusato di aver fornito l’esplosivo ha provocato la strage in via dei Georgofili a Firenze, il 27 maggio 1993, uccidendo cinque persone e ferendone 40. Lo ha stabilito la seconda sezione penale della Cassazione nell’ambito del processo bis al termine della riserva stabilita dopo la camera di consiglio un mese fa. Il processo è stato istruito dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Claudio Camilleri ed Enza Cescon. Gli imputati, accusati di omicidio plurimo aggravato, sono ivoriani, senegalesi e maliani. E’ stata riconosciuta la tesi della Procura che aveva ipotizzato l’omicidio volontario, ma la corte non ha creduto al movente religioso. Diciotto anni di carcere e un milione e 200 mila euro di multa sono stati inflitti a Mohamed Kantina, Ousman Camara, Kabine Konate, Kulibali Uma, Morizio Mouri e Hamed Doumbia. A quattro anni è stato condannato lo scafista Seckou Diop. A tutti la corte d’assise ha riconosciuto le attenuanti generiche. Sono stati assolti, invece, Jean Baptiste Mabie, Abubacar Keit, Kante Bakadialy, Aboubakar Sidibe, Moustafa Toumadi, Moussa Kamagnate, Kaba Somauro e Biliti Abbas. La corte ne ha ordinato la scarcerazione e l’espulsione. I legali degli imputati hanno sostenuto che i 12 migranti sarebbero morti annegati perché il gommone avrebbe cominciato a imbarcare acqua e sarebbero caduti in mare.
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20 Febbraio 2017, 16:50