23 Aprile 2015, 21:29
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PALERMO – Mohamed, il boss dei boss dei trafficanti in Libia, risponde dopo un solo squillo. Prenotare sette posti su un barcone di profughi è più rapido che comprare un biglietto al numero verde di Alitalia: sette secondi di attesa contro un minuto e otto secondi. “L’Espresso”, nel numero in edicola e su tablet da domani, racconta come sia facile, standosene comodamente a Milano, contattare i clan libici che hanno disseminato di cadaveri il Mediterraneo: è così che il giornalista Fabrizio Gatti, con l’aiuto di un’interprete, ha prenotato sette posti su un barcone diretto in Italia. L’altra dimostrazione di impunità di Mohamed è che il numero del boss dei boss da anni è sempre uguale. Lo stesso numero di telefono con il “357” finale che già nel 2013 appare nella denuncia presentata alla Procura di Palermo dai medici sopravvissuti al naufragio dell’11 ottobre di quell’anno: almeno sessanta bambini annegati, 268 morti complessivi sui 480 profughi siriani che avevano pagato la traversata proprio a Mohamed.
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23 Aprile 2015, 21:29