19 Giugno 2018, 05:29
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MISTERBIANCO – È stata attratto fuori. Una scusa per farlo uscire in strada. Certo, Giuseppe Carafassi, 42 anni, non poteva immaginare si potesse trattare di una trappola. Appena ha superato l’uscio della Onlus Pro-Enza di Misterbianco, dove svolge il lavoro di autista di ambulanze, sono partite le pallottole. Il sicario, a bordo di un’automobile, ha sparato. Almeno tre colpi. Uno lo ha raggiunto alla spalla. Fortunatamente di striscio.
L’autista è finito al Pronto Soccorso del Vittorio Emanuele di Catania. La pallottola non ha provocato gravi lesioni. Ha colpito la spalla ed è uscita. Dalla radiografia, inoltre, non sono risultate fratture. Forse Giuseppe Carafassi è riuscito a ripararsi. Forse ha visto la canna della pistola dal finestrino della macchina. All’ospedale di via Plebiscito, ieri pomeriggio, sono arrivati i carabinieri che hanno interrogato il 42enne per farsi raccontare cosa è accaduto.
I colpi di pistola hanno rimbombato nella piccola frazione Misterbianchese di Monte Palma alle tre del pomeriggio. Chi ha sentito gli spari ha chiamato i carabinieri che hanno inviato alcune pattuglie in via Firenze. Sono arrivati i militari della Compagnia di Fontanarossa che stanno svolgendo le indagini sull’agguato, sotto il coordinamento della Procura di Catania che ha aperto un fascicolo.
“Stiamo lavorando”, dicono gli investigatori. Intanto ieri pomeriggio sono stati ascoltati i vari testimoni e si sono svolti i rilievi davanti alla Onlus che da anni opera nel settore del servizio di trasporto sanitario. Non sarebbero stati trovati alcuni bossoli sull’asfalto. Questo potrebbe far pensare che l’arma usata da chi ha sparato potrebbe essere un revolver. Ma è troppo presto per fare qualsiasi ipotesi. E intanto si scava nella vita, professionale e personale, della vittima. Si cerca di capire il possibile movente che ha scatenato la sparatoria. Intanto la tensione sale. A Catania si torna a sparare.
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19 Giugno 2018, 05:29