01 Giugno 2018, 18:01
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CATANIA. “In Sicilia, a Catania, siamo stati i primi a parlare di legge anticaporalato che adesso è una realtà. Bisogna andare oltre, puntando sull’acquisto consapevole. Buono è legale! Sono i consumatori la migliore arma contro il racket dello sfruttamento e del lavoro nero. L’ultima parola spetta all’acquirente che può spendere i propri soldi per aiutare le imprese sane o favorire quelle criminali”. Questo è l’appello-denuncia che Nino Marino ed Enza Meli, segretari generali di Uila Sicilia e Uil Catania, hanno lanciato con i loro interventi dal palco del congresso nazionale Uila, oggi alla giornata conclusiva in Puglia con la conferma di Stefano Mantegazza segretario generale.
Parlando ai delegati Uila, il segretario regionale Nino Marino ha ricordato fra l’altro la vertenza-forestali – “stupido dire che sono troppi o pochi, noi abbiamo proposto una riforma perché siano pienamente utilizzati non solo nei boschi” – e sottolineato la mobilitazione dei siciliani per la raccolta firme realizzata con successo dall’organizzazione Uil dei lavoratori agroalimentari su genitorialità nel mondo del lavoro e assistenza ai disoccupati.
La segretaria della Uil etnea, Enza Meli, ha invece citato “la fatica, la saggezza, l’amore, la dignità di lavoratrici e lavoratori che con i loro valori sconfiggono la mafia, anche quando la mafia pensa di avere vinto”. “Se la Uila – ha aggiunto – ha ricordato in questi mesi con un bellissimo docufilm la strage ignorata degli anni ’40 in Sicilia, se centinaia di studenti in tutta l’Isola si sono alzati in piedi per rendere omaggio al sacrificio di braccianti e sindacalisti come delle loro famiglie, ciò significa che boss e sicari non sono riusciti a spegnere il sorriso di chi vive a testa alta. E lo fa per sempre!”. Enza Meli ha anche affermato: “Noi tutti siamo e ci sentiamo Naturalmente Uila (lo slogan del congresso regionale dell’organizzazione di categoria, ndr) quando lottiamo perché Sicilia e Italia rivelino il loro volto migliore sfidando pregiudizi e luoghi comuni. Questa battaglia, però, non si vince senza lavoro. Lavoro dignitoso, però. Lo stato di bisogno, la fame di occupazione, non giustificano lo sfruttamento e il caporalato, il lavoro nero e la violazione di ogni diritto. Contro il caporalato è stata la Uila di Stefano Mantegazza e Nino Marino a intraprendere proprio da questa nostra Sicilia un percorso, tutto in salita, che ha portato sino alla cima di una legge coraggiosa e innovativa quanto doverosa per un Paese che vuol dirsi civile”.
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01 Giugno 2018, 18:01