La versione di Veronica: “Sono innocente”

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09 Dicembre 2014, 19:08

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RAGUSAVeronica Panarello passerà la notte in carcere a Catania. La mamma del piccolo Andrea Loris, dopo un interrogatorio durato oltre sei ore, è uscita dal retro dei locali della questura a bordo di un’auto scortata dai carabinieri, diretta a Piazza Lanza, nel carcere femminile. Qualcuno le ha gridato “Vergogna”.

All’ingresso principale l’avvocato Francesco Villardita ha risposto alle domande dei cronisti. “La mia assistita – ha detto il legale – ha risposto con grande serenità. Le sono state fatte delle contestazioni e a queste contestazioni ha risposto. Si è professata assolutamente innocente e si è sottoposta spontaneamente ad un prelievo del Dna, effettuato con tamponi salivari”.

Veronica Panarello “ha ribadito più volte il percorso effettuato e che i bambini la mattina del 29 sono saliti in auto con lei e li ha accompagnati a scuola”. Villardita ha dichiarato che l’interrogatorio è stato incentrato sulle telecamere “che ormai hanno assunto in questa vicenda processuale un ruolo di prima donna. Abbiamo parlato solo ed esclusivamente di filmati. La signora ha poi visto il fotogramma (in cui si ritrarrebbe Loris che ritorna a casa,ndr) ed ha detto: ‘Questo è Loris, da dove lo avete individuato?’. Il soggetto non è individuabile – ha aggiunto l’avvocato – e questa certezza non ce la potrà avere mai nessuno perché dalle telecamere non si potrà vedere mai se quel bambino che rientra è Loris oppure un’altra persona. Ha ribadito con grande e assoluta certezza di averlo accompagnato a scuola ed anche su questo punto ci sono delle testimonianze che potranno essere valutate nelle opportune sedi”.

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“Questa difesa mostra qualche titubanza – ha proseguito -. Non so fino a che punto l’attività di indagine sia stata a 360 gradi. Ho qualche titubanza seria, molto seria in merito alla ricostruzione della vicenda ed ho titubanze in merito alla responsabilità della mia assistita. Ma sono sereno, molto sereno. Non ho grandi preoccupazioni. Affronteremo la vicenda con grande scrupolo e professionalità”.

La convalida del fermo “non è stata ancora richiesta e penso che, considerati i tempi tecnici processuali, non se ne parlerà prima di giovedì – venerdì. Formalmente allo stato attuale è l’unica indagata. Nel capo di imputazione non è contestato, al momento alcun concorso di reato”. Sulla restituzione del corpo del bambino “non c’è ancora nessuna notizia anche perché da oggi cambio ruolo e divento difensore di una indagata anche se mediaticamente questo ruolo mi è stato imposto già da giorni”, ha ribadito Villardita. “La signora Veronica è processualmente serena se si può utilizzare questo termine. Ma è in preda a grandi crisi di sconforto, distrutta per la morte del figlio. Ha chiesto di incontrare il marito. Non ho avuto ancora modo di parlare con la sua famiglia. Non abbiamo parlato di fascette, non ne abbiamo parlato assolutamente. Veronica non ha nessun sospetto, lo avrebbe certamente detto immediatamente agli inquirenti. Unico interesse della signora – ha concluso il difensore – è quello, oltre a quello oggi di scagionare se stessa da questa diffamante accusa quello di trovare il vero colpevole. Sono chiaramente convinto e me lo auguro che questa attività di indagine che io ritengo – e me ne assumo la responsabilità – leggermente frettolosa mi auguro che possa portare ulteriori risvolti. Ci sono state troppe fughe, indiscrezioni per la stampa”.

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09 Dicembre 2014, 19:08

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