13 Settembre 2016, 11:26
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CATANIA – La “zarina” dell’usura aveva il volto disperato ieri mattina quando è uscita dagli uffici della Squadra Mobile. Concetta Salici stava quasi piangendo mentre stringeva le pagine dell’ordinanza dell’operazione Black Tie che ha scoperchiato un “vorticoso giro di denaro” gestito da esponenti del clan Cappello. I capelli biondo cenere legati alla meno peggio, le mani tremanti, gli occhi bagnati di lacrime dietro gli occhiali e i singhiozzi. L’immagine di Concetta ieri mattina stride con la donna senza scrupoli che emerge dalle intercettazioni della Squadra Mobile.
Concetta Salici è la mamma dei fratelli Gaetano (coinvolto nell’inchiesta) e Attilio Bellia, uomini di vertice dei Carateddi di Monte Po. La “zarina” ha coinvolto il fratello nel giro di usura, soprattutto per la riscossione dei prestiti con interessi del 30 percento ogni mese. Si tratta di somme esigue: 50, 10, 150 euro sono le cifre urlate nelle telefonate con il fratello Giovanni e con alcune vittime. Chi si rivolge alla “zarina” sono persone comuni che non arrivano a fine mese e che per alcune migliaia di euro diventano sottomessi alle minacce di Gaetano Bellia e dello zio.
Concetta non accetterebbe ritardi. “Ieri quello mi ha fatto fare tre viaggi e soldi non me li ha dati lo stesso, dice che ieri sera li dava a te…” – si sfoga con veemenza con il fratello Giovanni in tono pacato. Sono regolari le chiamate al congiunto per essere aggiornata su chi ha onorato i debiti: “Ma di quello di Picanello me li hai presi i soldi?” – chiede ancora la “zarina” con il tono del comando. Una delle vittime non avrebbe liquidato la sua rata nel giorno stabilito. Emissario per incassare sarebbe ancora una volta Giovanni, che rassicura la sorella: “Più tardi ti da i soldi, tranquillamente… perchè lo ammazzo a botte già lo sa…“. Intimidazioni esplicite, insomma. ‘Donna Salici’ non accetta scuse: “Che dobbiamo fare… a me mi devi mandare i soldi!” – urla al telefono ad una delle vittime.
Chissa cosa ha pensato la “zarina”, ieri all’alba, quando è stata svegliata dai poliziotti della Squadra Mobile che si sono presentati nella sua casa a San Giovanni Galermo per arrestata. Davanti ai parenti che hanno affollato via Ventimiglia “donna Salici” non ha nascosto la sua disperazione mentre entrava nell’auto della polizia per essere accompagnata in carcere.
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13 Settembre 2016, 11:26