10 Maggio 2020, 18:06
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PALERMO – La Ztl torna a dividere la politica palermitana. O meglio, la prospettiva che dal 18 maggio possa essere riattivata nel capoluogo siciliano da un lato compatta le minoranze che firmano una mozione e una delibera e, dall’altro, spacca la maggioranza che sostiene Leoluca Orlando in consiglio comunale.
A dir la verità, una data ufficiale non c’è ancora ma non è un mistero per nessuno che il Professore e l’assessore alla Mobilità Giusto Catania vorrebbero riaccendere i varchi non appena verrà allentato il lockdown. Il timore, secondo la giunta, è che non appena le misure anti-Covid saranno rese meno restrittive si vanifichino i risultati sin qui raggiunti contro l’inquinamento. Ma al di là delle proteste dei commercianti, è la politica palermitana a essere tornata di colpo in fibrillazione, dopo mesi di tregua.
Iniziamo dalle minoranze che, di fronte alla Zona a traffico limitato, ritrovano una compattezza che non si vedeva da tempo e firmano una mozione e una delibera, depositate a Sala delle Lapidi, per chiedere di prolungare lo stop fino al 31 luglio o comunque fino alla cessata emergenza. In calce le sigle di tutti i gruppi, ossia Oso -Palermo, +Europa Coraggiosi, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle, Udc e Diventerà Bellissima che, numeri alla mano, significano 19 consiglieri su 40.
“Dal 18 maggio prossimo – si legge in una nota del neonato Coordinamento delle opposizioni – verranno comunque confermate le misure sul distanziamento sociale, per cui ci sembra opportuno non congestionare il trasporto pubblico locale. La chiusura definitiva delle scuole di ogni ordine e grado, la sospensione delle attività didattiche universitarie presso le sedi, la diffusione dello smart working, il divieto di assembramenti, manifestazioni ed eventi, hanno determinato e continueranno a determinare, fino a quando non cesserà la fase dell’emergenza sanitaria, una significativa flessione del traffico veicolare. Per il principio di prudenza, precauzione ed equo contemperamento degli interessi in gioco, si ritiene opportuno privilegiare la tutela della salute dei cittadini nei confronti dell’emergenza Covid-19, essendo ormai dimostrato che il modo più efficace per contrastare il virus è quello di applicare rigide condotte di distanziamento sociali e che il trasporto privato, con moto e auto, è idoneo a garantire tale distanziamento”.
Da qui l’idea di una mozione e, se la giunta decidesse di andare comunque avanti, di una delibera per la sospensione della Ztl: una mossa che strizza l’occhio ai commercianti, da giorni sul piede di guerra. “Ci sembra necessario – continuano i consiglieri- venire incontro alle realtà commerciali e imprenditoriali che sono situate all’interno della Ztl, già duramente provate e danneggiate dalle chiusure che si sono protratte per oltre due mesi, e che rimarrebbero ulteriormente isolate per la difficoltà dei cittadini di recarsi in centro, utilizzando, in sicurezza, i mezzi di trasporto pubblici”.
Ma la Ztl ha reso incandescente anche il clima all’interno della maggioranza, tanto da costringere ieri il sindaco a un doppio comunicato: prima uno basato sui numeri, a sostegno della riapertura, insieme all’assessore Catania, poi uno più prudente (con tutta la giunta) per sottolineare che “nessuno di noi vive fuori dal mondo e siamo tutti coscienti delle difficoltà vissute da cittadini e imprese in questo momento difficilissimo”. Il che non significa fermare la Ztl, ma immaginare misure che rendano meno amara la pillola.
Già, perché nella maggioranza i mal di pancia si fanno sentire. A prendere posizione è stato per primo il gruppo di Avanti Insieme, cioè proprio quello degli orlandiani di stretta osservanza e che è anche il più numeroso con ben cinque componenti (se si esclude il presidente del consiglio). “La riattivazione della Ztl a Palermo non può essere automatica, ma il frutto di un percorso partecipato che tenga conto delle limitazioni imposte alla mobilità dal Covid-19 – scrivono Valentina Chinnici, Toni Sala, Massimo Giaconia, Paolo Caracausi e Claudia Rini – La riaccensione dei varchi, infatti, deve tenere conto di chi deve recarsi al lavoro: l’uso dei mezzi pubblici è condizionato dalle prescrizioni sanitarie che impongono il distanziamento sociale e un numero massimo di passeggeri e l’aumento della frequenza delle corse appare ad oggi molto utopistico in tutta la città. Del resto, se è vero che la Ztl è una misura anti-smog, è sotto gli occhi di tutti che il traffico è notevolmente diminuito e, quindi, il tasso di inquinanti sarà sicuramente calato”.
Ben più pesante la posizione di Italia Viva che, fra i due gruppi, conta sette consiglieri e il presidente della commissione Attività produttive: “Riattivare la Ztl il 18 maggio, quando l’Italia sarà ancora nel bel mezzo di una pandemia mondiale, sarebbe fuori luogo e incomprensibile – hanno detto i capigruppo Dario Chinnici e Gianluca Inzerillo – Chiediamo al sindaco Orlando e all’amministrazione di dialogare con la città: la Ztl non deve rappresentare il colpo di grazia per centinaia di attività commerciali sull’orlo della chiusura”.
I “dissidenti” della maggioranza sono in tutto 12, in pratica un terzo dell’intero consiglio e oltre la metà della coalizione di governo: se questo fronte si saldasse con quello delle opposizioni, i numeri contro la Ztl in Aula sarebbero schiaccianti e rappresenterebbero, per Orlando, una vera spina nel fianco.
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10 Maggio 2020, 18:06