14 Novembre 2013, 20:17
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PALERMO- Minacce di ritirare il sostegno al governo, proteste dei sindacati e critiche sulla gestione del caso Humanitas non bastavano. Per l’assessore alla Salute Lucia Borsellino torna un antico e irrisolto problema: quello dei laboratori d’analisi.
A parlare, stavolta, è il coordinatore di Federlab Palermo Gastone Brizzi, che annuncia: “Sono a rischio chiusura strutture che, in Sicilia, danno lavoro a 9 mila dipendenti ad alta specializzazione”. Una sorte, quella a cui vanno incontro i laboratori, segnata – secondo Brizzi – dalla decisione della Borsellino di non applicare un ‘tariffario ponte’, leggermente più remunerativo per i laboratori, e aspettare la sentenza del Tar del Lazio, che a metà dicembre dovrebbe pronunciarsi sulla validità del tariffario imposto dal decreto Balduzzi, che diminuisce in media del 46 percento le tariffe stabilite diciassette anni fa. “Da cinque anni – racconta il coordinatore di Federlab e titolare di una cooperativa di laboratori d’analisi – lavoriamo con un tariffario concordato.
Adesso l’assessorato ci ha fatto sapere che la Corte dei Conti ci chiede di restituire al Sistema sanitario nazionale le somme della differenza tra il vecchio e il nuovo tariffario, applicate da 5 anni a questa parte: così chiudiamo”. Come spiega infatti Brizzi, il decreto Balduzzi impone una riduzione del prezzo degli esami di laboratorio stabilito più di 15 anni fa, senza considerare che in questi anni i prezzi delle ‘materie prime’ necessarie per effettuare un esame sono aumentati. “Così come è aumentato il prezzo del pane, o della luce”. Il Ssn, però, “rimborsa esclusivamente il prezzo dei reattivi, ma prendendo come riferimento i prezzi ospedalieri, che sono inferiori a quelli che fanno ai laboratori d’analisi”. Ad esempio, per un esame sul cosiddetto colesterolo ‘cattivo’, l’Ldl, il sistema sanitario rimborsa 64 centesimi a esame. “Ma solo il reattivo – spiega Brizzi – a noi costa 70 centesimi. E in più abbiamo il costo del dipendente che lo effettua, della luce, del gas.
Ormai siamo costantemente in perdita, siamo pur sempre degli imprenditori”. Fare esami in perdita, quindi, non può essere una soluzione. E al momento, l’unica speranza dei titolari dei laboratori d’analisi è che la sentenza del Tar sia in loro favore, e che – in quel caso – l’assessorato decida di aumentare di nuovo i tariffari.
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14 Novembre 2013, 20:17