29 Marzo 2011, 16:58
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“Il prossimo sarà un bilancio di tagli”. Lo ha detto il ragioniere generale della Regione Siciliana, Vincenzo Emanuele (nella foto), esponendo la sua relazione alla commissione Bilancio dell’Ars. L’esercizio provvisorio scadrà il 30 aprile, ma per definire la manovra economica regionale si devono prima sciogliere i nodi della compartecipazione alla spesa sanitaria e della possibilità di utilizzo dei fondi Fas per il pagamento delle rate del mutuo per il Piano di rientro. E sullo sfondo c’é la grande questione del Federalismo fiscale. “Con questo bilancio – ha aggiunto Emanuele – la Sicilia potrà sopportare il regime di Federalismo fiscale per un paio d’anni, poi ci dovremo fermare: con le risorse attuali non si copre neppure la spesa corrente, e per gli investimenti possiamo solo attingere ai fondi extraregionali. La criticità più grossa è quella della sanità, con gli sprechi di questi anni – ha proseguito – potevamo costruirlo da soli il Ponte di Messina”.
Dalla relazione del ragioniere generale emerge che la compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria è passata dal 10% degli anni ’90 (270 milioni di euro, pari al 6,8% delle entrate tributarie) all’attuale 49% (3 miliardi e 200 milioni, pari al 45% delle entrate tributarie). Per il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona, “viviamo una situazione di emergenza: dal momento della nascita dello Statuto, mai i rapporti fra Stato e Regione sono stati così delicati. Qui non é in discussione il bilancio, ma il futuro dell’isola”. La trattativa fra Stato e Regione va avanti: la Sicilia chiede di poter abbassare la quota di compartecipazione alla spesa sanitaria (che Roma ha innalzato in questi anni) e di potere utilizzare, come altre regioni, i Fondi Fas nella manovra di rientro del debito della sanità. “Dovremo chiudere la trattativa entro i prossimi 10, 15 giorni – ha detto l’assessore all’Economia Gaetano Armao – quindi discuteremo la manovra economica regionale”. Armao ha poi proposto una seduta straordinaria dell’Ars dedicata al Federalismo fiscale e alla situazione finanziaria della Regione. “Sono temi fondamentali – ha detto – se non si gioca bene questa partita invece di vantaggi fiscali, in Sicilia rischiamo di innalzare il livello di tassazione e di abbassare quello dei servizi. Serve l’impegno di tutti, spero che alla seduta dell’Ars possano essere presenti anche i parlamentari siciliani eletti a Roma”.
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29 Marzo 2011, 16:58