31 Marzo 2022, 12:09
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PALERMO – “Siamo qui per rendere pubblicamente omaggio alla competenza, alla tenacia, alla passione, alla signorilità del professor Roberto Lagalla che ho avuto il piacere e l’onore di avere componente del governo fin dal primo giorno: dal 29 novembre del 2017. E sarebbe rimasto fino all’ultimo giorno del mandato se non avesse autonomamente deciso di affrontare una sfida che gli fa onore che è quella di correre per la sindacatura di Palermo, una città malata di carestia d’amore da qualche tempo da parte di chi dovrebbe veramente amarla”. Esordisce così Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, nel giorno della chiusura dell’esperienza da assessore alla formazione e istruzione di Roberto Lagalla, che correrà per la carica di sindaco di Palermo.
Adesso parte ufficialmente la corsa a Palazzo delle Aquile. Una corsa che, come annunciato dallo stesso ex Rettore, non vedrà la partecipazione dei partiti e che lo vede lasciare il ruolo da assessore ma non quello di deputato regionale. Lagalla ha qualche rimpianto per non aver portato a termine tutti gli obiettivi che si era prefissato, ma ha qualche soddisfazione per quanto fatto in questi quatto anni e mezzo con il governo di Nello Musumeci, che oggi ha deciso di sedere al suo fianco per ringraziarlo e salutarlo. Ancora non è stato scelto il successore di Lagalla ma, come annunciato dal governatore siciliano, il ruolo sarà ricoperto, almeno per il momento, da lui stesso per qualche settimana, poi verrà assegnato l’incarico.
“Lagalla ha compiuto una scelta non solo di coraggio ma anche di amore, come sapete non mi occupo di vicende amministrative sono però convinto di dovere dire in bocca al lupo a Lagalla per questa sua ulteriore sfida – ha continuato il governatore – Si è caratterizzato in questi anni per avere rilanciato non soltanto l’assessorato all’Istruzione con una competenza che gli deriva dalla sua lunga carriera di docente universitario prima e di rettore dopo ma ha dato anche impulso alla Formazione, che non è stato più argomento da cronache giudiziarie ma è diventato un argomento appassionante avendo messo in perfetta sintonia il mercato del lavoro e il mondo delle imprese“.
“È una grave perdita per il governo la sua uscita – ha aggiunto il governatore -, ma in politica la parola mai non esiste, continuo a sperare per il futuro ci possano essere mille altre occasioni per potere lavorare assieme pur in ruoli diversi. Ho voluto questo in contro a due perché per me è una occasione per testimoniargli la gratitudine mia e di tutto il governo per l’impegno che ha saputo profondere in quattro anni e mezzo”.
“Esperienza preziosa – la definisce Lagalla -, mi ha consentito di poter approfondire temi che avevo lambito ma non direttamente vissuto“. Lagalla si ‘vanta’ anche “di non aver impegnato la strada davanti il palazzo con manifestazione dei lavoratori della formazione professionale“. Quindi un punto dal quale ripartire e continuare per il suo successore. “Mi dedicherò – ha continuato l’assessore uscente – ad una campagna elettorale nella quale spero, da qui a poco, i partiti possano assumere le loro decisioni in modo che si possa tendere ad una auspicabile riunificazione del centrodestra“.
Lagalla può vantarsi anche di aver speso tutte le risorse garantite al suo assessorato: “Qualche giorno fa abbiamo comunicato alla Giunta che non ci sono risorse nei cassetti per gli anni 2014-2020. Abbiamo la necessità, che avrà il mio successore, di acquisire risorse nuove per poter assicurare spese in continuità. Io credo che i risultarti dicano che alcuni effetti sono stati trovati, abbiamo potenziato gli Fp, abbassato e ridotto la differenza tra l’abbandono scolastico tra media nazionale e siciliana, abbiamo completato le procedure di messa in sicurezza delle scuole siciliane, erogato 700 milioni di euro sull’edilizia scolastica, potenziato l’internazionalizzaizone, confermando il ruolo degli ITS in Sicilia. Credo ci sia stato un cambio generale della cultura e del metodo. Non dimentichiamo le leggi di settore e di sistema grazie al sostegno del parlamento“.
Non tutto, però, è andato come con lui che è stato anche Rettore dell’Università degli studi di Palermo, si aspettava:”Ho il rimpianto di non aver chiuso alcune cose, ma come sempre accade e sono certo che chi mi succederà potrà completarli. Parlo della riqualificazione e aggiornamento del personale di formazione professionale. Abbiamo avviato i processi ma non ancora concluso le operazioni. Parlo della riforma dell’accreditamento della formazione professionale che sarebbe stato il passo successivo, parlo dell’informatizzazione delle scuole”.
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31 Marzo 2022, 12:09
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