16 Maggio 2022, 18:39
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“E’ evidentissimo e miii… (irriferibile), ormai di Lagalla si parla solo per questo. Cuffaro e Dell’Utri, Dell’Utri e Cuffaro… Non ci sarà storia, ma penso che lui si renda conto che quei due gli tolgono più di quello che gli portano”. La prima voce narrante, che chiacchiera con la premessa della privacy, come le altre, è una figura, ovviamente, di centrodestra. E analizza gli ipotetici scenari elettorali: “Per me non c’è storia, infatti, Roberto Lagalla sarà sindaco al primo turno, magari prenderà qualcosa in meno delle liste che sono fortissime e faranno la differenza. C’è gente con più di duemila voti a testa e altri che andranno tranquillamente sopra i mille. Non ci sarà partita. Diciamo che le polemiche su Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri stanno un po’ movimentando un finale già visto e si sarebbero potuto evitare”.
Dovrebbero essere nove o forse dieci le liste del centrodestra che corre per la sfida di Palazzo delle Aquile. Sulla carta sono aggregazioni molto robuste, tra uscenti e nuovi arrivati. Basta fare qualche nome dei tanti. In Forza Italia: Giulio Tantillo, Ottavio Zacco, Caterina Meli, Leopoldo Piampiano, Giovanni Inzerillo, con l’outsider Rosi Pennino. Nella ‘Lega-Prima L’Italia’: Igor Gelarda, Sabrina Figuccia, Sandro Anello Marianna Caronia e occhio a Marcella La Manna, già garante dei disabili. In Fratelli d’Italia: Fabrizio Ferrara, Francesco Scarpinato, Giuseppe Milazzo, Teresa Leto, con Antonio Rini. Questi alcuni tra i contendenti.
Ma l’argomento principale, in questo momento, nella squadra che è convinta di vincere il campionato di Palazzo delle Aquile, è un certo malumore serpeggiante per le polemiche legate alla presenza, nell’area del centrodestra, di due ombre ingombranti come quella di Totò Cuffaro, condannato per favoreggiamento a Cosa nostra e di Marcello Dell’Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il dibattito ideale, sulla rotta delle riflessioni del giudice Alfredo Morvillo e del professore Giovanni Fiandaca, sembra, per la verità, minoritario. Il senso del discorso riguarda di più il pallottoliere: quanto portano e quanto tolgono, Cuffaro, con la sua Nuova Dc e Dell’Utri con il suo endorsement per Lagalla? “L’ex rettore – ragiona una seconda voce – vince comunque, allora che bisogno c’è di Totò e Marcello che invece gli creano qualche problema a livello di opinione? Non era meglio ringraziare e declinare?”. Una terza voce commenta: “Non ha nessuna importanza. Con o senza andiamo a vincere. La gente è stanca del cimitero dei Rotoli… e non voterà mai il candidato sindaco di Leoluca Orlando. Il professore Lagalla arriverà al sessanta per cento”. Negli ultimi giorni pare che lamentele più dure siano giunte dai meloniani.
In odore di vittoria l’appetito politico per gli incarichi aumenta. Come sarebbe, eventualmente, la giunta del sindaco Lagalla? La divisione delle poltrone è stata concepita secondo le regole che abbiamo raccontato qui, in base a ‘diritti’ di prelazione e rapporti di forza successivi alle urne. Molti danno per scontata la nomina di Francesco Cascio a vicesindaco e c’è chi già vede Totò Lentini alla guida dell’assessorato alla Mobilità, quello che regola il famoso ‘ciaffico’. Ma è ancora presto per sbizzarrirsi in pronostici.
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16 Maggio 2022, 18:39