06 Marzo 2013, 16:54
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PALERMO – “In passato la Sicilia non avrebbe mai potuto ospitare il presidente del Parlamento Europeo”, rivendicava qualche giorno fa, con orgoglio, Rosario Crocetta. Ma quell’incontro del 2 febbraio scorso ha violato le regole della Par condicio. Così, la Regione è stata sanzionata dall’Agcom: “La presenza del presidente del Parlamento europeo Schulz a Palermo non era necessaria, e si è svolta durante il periodo nel quale manifestazioni di questo tipo sono vietate”. Queste, in sintesi, le conclusioni cui è giunta l’Authority per le comunicazioni, attraverso una delibera che scaturisce dalla segnalazione del Partito dei Siciliani, che aveva puntato l’indice contro la manifestazione al Teatro Politeama. Non soltanto per la concomitanza del periodo in cui vige la “par condicio”, ma anche per la concessione del Teatro al Presidente. Ad attaccare, nei giorni scorsi, erano stati soprattutto il segretario regionale del Pds Rino Piscitello e il deputato regionale Toti Lombardo. E l’Agcom ha dato loro ragione.
“L’iniziativa oggetto dell’esposto – si legge nel documento dell’Authority – ricade nel periodo di applicazione del divieto fissato dall’articolo 9 della legge 28/2000 (la cosiddetta legge sulla “par condicio”, ndr)”. Un’iniziativa, quella del Politeama, per la quale non è prevista alcuna deroga alla norma. Una norma che stabilisce che “a far data dalla convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
“La fattispecie di comunicazione istituzionale segnalata – spiega però l’Agcom – non risulta indispensabile ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni tipiche dell’ente ed inoltre risulta priva del requisito dell’impersonalità in quanto proviene dal Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta nella sua veste istituzionale ed, inoltre, l’articolo reca il logo della Regione”.
L’Agcom ha ordinato quindi “alla Regione Sicilia di pubblicare sul proprio sito web, entro tre giorni dalla notifica del presente atto, e per la durata di quindici giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza a quanto previsto dall’art. 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, della comunicazione indicata in motivazione. In tale messaggio si dovrà fare riferimento al presente ordine”.
“A seguito delle nostre osservazioni – ha commentato. Toti Lombardo, che per primo aveva denunciato il caso – subito dopo l’evento, Crocetta ha dichiarato testualmente: ‘L’opposizione politica si arrampica sugli specchi’. Ora, alla luce del provvedimento di condanna dell’Agcom, non penso che ci siano più dubbi sulla vera identità dell’arrampicatore, ed è bene che Crocetta impari la lezione: anche il Presidente della Regione deve rispettare la legge”.
Ma non finisce qui. “Chi sbaglia deve pagare” , aggiunge il segretario regionale del Partito dei Siciliani Piscitello. “Presenteremo un esposto alla Corte dei Conti nei confronti dello stesso Presidente Crocetta in quanto la spesa per l’acquisto dello spazio pubblicitario, sostenuta dalla Regione, poiché illegittima ed illegale, dovrà essere risarcita da colui che ha commesso l’illecito”.
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06 Marzo 2013, 16:54