L'aggressione, la difesa, la bottiglia | Così è morta Grazia Rosaria - Live Sicilia

L’aggressione, la difesa, la bottiglia | Così è morta Grazia Rosaria

L'omicidio della Zisa. L'autopsia conferma le ipotesi sull'arma del delitto. Ma è giallo su tutto il resto. Chi ha ucciso una donna sola?

PALERMO- Impugnava il collo di una bottiglia rotta l’assassino di Grazia Rosaria Quatrini, la donna di 63 anni trovata sgozzata ieri a casa sua, in via Tommaso Aversa 18. Quanto rilevato ieri dagli investigatori trova conferma nei risultati dell’autopsia effettuata oggi pomeriggio presso l’Istituto di Medicina legale del policlinico: un esame disposto da Maurizio Scalia e dal pm Emanuele Ravaglioli, ai quali è stata affidata l’inchiesta. L’omicidio resta infatti avvolto nel giallo e la polizia è ancora alla ricerca di un altro oggetto con il quale l’assassino avrebbe colpito la donna alla testa. Ma accanto al suo corpo senza vita c’era anche un coltello da cucina: l’avrebbe impugnato la donna per tentare di difendersi, ma la furia omicida di chi l’ha aggredita ha avuto il sopravvento.

Sono ancora tante le domande a cui gli investigatori non trovano risposta. L’identità di chi è entrato a casa della donna è sconosciuta, nonostante i numerosi interrogatori ad amici e parenti. Resta inevitabilmente oscuro il movente. Chi avrebbe voluto tanto male alla donna al punto di ucciderla? Quello che è successo ha a che vedere con le urla udite dai vicini negli ultimi giorni? Nel frattempo una certezza è arrivata dall’autopsia, quella dell’arma del delitto, ancora sporca di sangue all’arrivo della polizia.

Le altre restano ipotesi, ma si esclude la rapina. La donna ha infatti aperto la porta volontariamente al suo killer ed ha inconsapevolmente firmato la sua condanna a morte. Nel suo appartamento, diverse medicine e bottiglie vuote, a conferma dell’abuso di psicofarmaci ed alcol. Quello nella mente di chi abita nella zona dove è avvenuto l’omicidio, è il ricordo di una donna trasandata, molto sola, che a volte chiedeva qualche spicciolo per comprare la birra o le sigarette.

La sua ragione di vita era Luna, un cagnolino che aveva adottato anni fa. Poi la vedevamo con un uomo anziano, a pranzo gridavano sempre”. Si tratta di un ex avvocato di 80 anni, attuale compagno della Quatrini. Ma quest’ultimo è stato riaccompagnato a casa, la scorsa notte, dopo l’interrogatorio. Ha fornito un alibi e raccontato di non avere più avuto alcun contatto con la donna da venerdì scorso.

 

 

 

 


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