20 Febbraio 2011, 08:46
1 min di lettura
(rp) Un alieno è stato con noi. Ha attraversato la nostra vita. Come tutti gli alieni sarebbe passato inosservato, un’ombra incognita dall’atterraggio al decollo, se non avesse deciso di attirare la nostra attenzione con una stratagemma tragico: incendiando il suo corpo. Così l’alieno, Noureddine Adnane – invisibile fino a quel punto alla stregua dei suoi colleghi di alienazione – ha sacrificato le sue speranze, per diventare un segnavita fiammeggiante. L’episodio che abbiamo raccontato, su cui la magistratura indagherà, è la causa scatenante dell’atto. Ma, nel falò di se stesso, Noureddine ha trovato l’unico sistema per rendersi luminoso, visibile e concreto agli occhi dei distratti padroni del suo nuovo pianeta.
C’è una storia di presunte responsabilità da accertare. Livesicilia seguirà la vicenda e sprigionerà la sua onesta voce mediatica per chiedere che sia fatta giustizia. Ma c’è soprattutto da risarcire Noureddine nell’unica maniera possibile: imparando finalmente a guardare negli occhi gli alieni come lui, prima che sia tardi. Possiamo risarcire l’anima di Adnane. Ora che il suo corpo non è più, l’unica missione è ascoltare l’urlo di riconoscimento della sua intima voce, moltiplicata per la storia di un popolo che migra e spera.
Chi scrive ha letto con attenzione i commenti su Livesicilia. Brutalmente, la questione finale si traduce così: è normale che un uomo straniero e di colore – qualunque sia la sua mancanza, reale o inesistente – si dia fuoco sulla pubblica strada? E’ accettabile che la disperazione lo colmi fino a un tale punto? No. Lo gridiamo forte. No, è un segnale tremendo per ogni contesto minimamente umano o civile. E chi pensa o sente il contrario, chi vuole passare oltre ancora una volta con l’indifferenza, riceverà in dono il nostro dolente stupore. E’ lui, alla fine dei conti, il vero alieno su questo pianeta.
Pubblicato il
20 Febbraio 2011, 08:46