03 Novembre 2021, 16:20
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PALERMO – “Il grido di allarme delle periferie di Palermo non può più rimanere inascoltato. Quello che è accaduto allo Sperone è la riprova di una realtà che non si vuole vedere e si riscopre solo in occasioni come queste”. La Cgil e il Centro di documentazione Peppino Impastato, rilanciando l’Sos partito dal territorio in seguito all’ultimo blitz antidroga allo Sperone, chiedono un piano che metta le “periferie urbane al centro”.
La Cgil Palermo e il Centro Impastato, ringraziando le forze dell’ordine, chiedono la convocazione di un tavolo al quale invitare le forze sane della città, “per raccogliere l’eredità lasciata da padre Puglisi nel quartiere, e per evitare che il suo ricordo si riduca a icona di pratiche devozionali”. “Gli arresti allo Sperone sono la cartina al tornasole di un territorio abbandonato a se stesso. La domanda fondamentale è ancora una volta: di cosa vive Palermo e come vive buona parte dei suoi abitanti? – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il presidente del Centro Impastato Umberto Santino – Di fronte a un’economia legale quasi inesistente, il ricorso all’economia illegale è inevitabile, si potrebbe dire naturale”.
“E’ terrificante – aggiungono Ridulfo e Santino – vedere che dei bambini vengano coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti. È necessario rompere l’isolamento del territorio. Al centro di questo progetto bisogna mettere i giovani, i bambini, costruendo una rete di servizi che siano anche laboratori, che facciano del lavoro il presupposto di un’alternativa praticabile e di una comunità condivisa”. La Cgil mette le sue risorse a disposizione anche attraverso i presidi rappresentanti dalle sue sedi territoriali, che erogano i servizi alla gente.
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03 Novembre 2021, 16:20