L'amarezza di un papà:| "Bimbi non sono pacchi postali" - Live Sicilia

L’amarezza di un papà:| “Bimbi non sono pacchi postali”

La spending review ai Servizi Sociali potrebbe colpire anche l'istituto educativo di Librino "Cirino La Rosa". Il genitore di due alunni della scuola manifesta la sua indignazione a LiveSiciliaCatania: "E' un'ingiustizia". Sulla questione è programmato un incontro tra gli assessori Trojano e Girlando.

Tagli per l'assistenza ai minori
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CATANIA – Massimiliano Arcidiacono è un papà. Un semplice genitore che alza la voce per i suoi due bambini Alberto e Isabella. La sua è una storia che coinvolge molte famiglie a Librino e San Giorgio, coinvolge soprattutto la vita degli alunni dell’istituto educativo assistenziale “Cirino La Rosa” di Librino. “L’istituto rischia di chiudere – dichiara a LiveSiciliaCatania – a causa della riduzione delle risorse erogate da comune di Catania. In pratica a causa della spending review i bambini assisti passano da 760 a 380”.

Massimiliano vive a San Giorgio: per i suoi due piccoli, Alberto di 7 e Isabella di 8 anni, la Cirino La Rosa rappresenta la seconda casa dove studiavano, pranzavano con i compagni e poi facevano i compiti, tutti insieme. “Io sono uno dei pochi privatisti – continua – che paga una piccola retta mensile. Ma il servizio che viene garantito è ottimo i ragazzi sono presi in autobus la mattina e poi riaccompagnati a casa nel pomeriggio. Ora cosa succederà? Io mi chiedo si parla tanto di contrastare la dispersione scolastica e poi quando si parla di tagli si decide di usare la forbice su questo tipo di servizi? Mi sembra veramente una grande ingiustizia che siano le persone più disagiate a dover pagare.”

E’ deluso papà Massimiliano. “Ieri sera la mia piccola mi ha chiesto: ma quando inizia la scuola? Io non so cosa rispondere. Sto prendendo tempo dicendo “tra qualche giorno”. So che oggi pomeriggio ci sarà una riunione tra l’assessore ai servizi sociali e quello al Bilancio e spero che ci saranno risposte positive. E’ giusto che il Comune capisca che è necessario dare una continuità nella formazione di questi bambini. Anche perchè ci sono indiscrezioni – aggiunge – che i fondi non sarebbero garantiti fino a dicembre, ma forse l’anno prossimo tutto potrebbe essere ripristinato. Ma i bambini cosa sono pacchi postali?”

La questione della riduzione – secondo le dichirazioni del genitori – sarebbe venuta fuori solo pochi giorni fà. “Nonostante la scuola – racconta Arcidiacono – ha più volte chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale già dal mese di luglio, non si è saputo nullo se non all’inizio di settembre. Ora cosa devo fare io? Devo trovare un altro istituto, con tutti i disagi del fatto che l’anno scolastico è già iniziato, e soprattutto deve trovare spazio nelle classi che sono state già composte.”

Le risposte dovrebbero arrivare in queste ore. Intanto Massimiliano si sente amareggiato, non per se stesso, ma perchè “mi è stata tolta la gioia e la speranza – scrive in una missiva inviata alla redazione – di poter dare un futuro migliore ai miei figli”.

 

 

 

 

 


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