09 Novembre 2009, 18:00
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L’amministrazione comunale non ha fatto nulla per contrastare l’inqunamento ambientale a Palermo. A nulla sono serviti i provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale di Palermo per abbassare i livelli di smog dal 2001 al 2005. E’ il risultato della perizia assegnata dalla procura di Palermo a un perito, presentata stamane ai giudici della terza sezione del tribunale di Palermo, che si occupano del processo al sindaco palermitano Diego Cammarata e agli ex assessori al traffico Giovanni Avanti, attuale presidente della Provincia, e Lorenzo Ceraulo, accusati di abuso di ufficio e omissione di atti di ufficio.
Secondo i rilevamenti delle centraline dell’Amia disseminate per la città, la situazione dell’inquinamento è rimasta praticamente invariata nei cinque anni. Il chimico Mauro Sanna, consulente della procura che ha deposto al processo, ha dichiarato: “Dai dati emerge come nel tempo la situazione non sia cambiata. Pur non avendo preso in considerazione i provvedimenti adottati dall’amministrazione in questi anni, accostandoli ai rilevamenti delle centraline, si può vedere lo stesso che la concentrazione di Pm10 non si è mai abbassata in maniera rilevante”. In relazione alla consulenza, si è verificato come dal 2001 al 2005 a Palermo, i limiti legali di polveri sottili nell’aria sarebbero stati superati fino a cinque volte al limite consentito. Il processo è stato rinviato al 27 novembre per l’esame degli imputati.
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09 Novembre 2009, 18:00