Lampedusa: il bambino morto, la mamma, l'ultima foto

Lampedusa: il bambino morto, la mamma, l’ultima foto

Un bambino di quattro anni è stato salvato. Uno non ce l'ha fatta.
LA TRAGEDIA - IL RACCONTO
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“Siamo stati impegnati tutta la notte, non è una novità”. Il dottore Francesco D’Arca, responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, ha la voce stanca. E nemmeno questa è una novità. Ieri ci ha mostrato il cuore e le passione dei medici che lavorano sull’isola. Oggi racconta di un’altra tragedia: un bambino di venti giorni, un neonato della Costa D’Avorio, trovato morto sul barchino.

“L’allarme lo abbiamo ricevuto stanotte, intorno alle undici dalla Guardia costiera – dice il dottore –. C’erano tre barchini e, purtroppo, quel neonato morto. Abbiamo incontrato la mamma, una ragazza di diciannove anni. A quanto pare, il piccolo soffriva di problemi respiratori e si erano imbarcati anche per farlo curare. Poco prima, alle dieci, durante un altro recupero, un bimbo di quattro anni ha rischiato di annegare. E’ caduto in acqua, stava malissimo. Per fortuna sono intervenuti i medici dell’Ordine di Malta e lo hanno rianimato. Siamo stati tutta la notte sulla banchina. Ora sto andando per l’ispezione cadaverica esterna. Poi si dovrà fare tutta la trafila burocratica di contorno al dramma. Al cimitero, qui, non c’è più posto”.

Ci sarà comunque una bara bianca per quel corpicino ancora custodito in quell’avamposto dell’umanità e della speranza impossibile, nel cuore di Lampedusa. “La mamma è ovviamente disperata – dice il dottore che, con il suo gruppo, alimenta quella speranza, rendendola, il più delle volte, possibile -. Ha chiesto di guardare per l’ultima volta suo figlio e la zia ha scattato una foto da inviare al papà, rimasto in Costa D’Avorio. Come per il resto, non dimenticheremo mai i suoi occhi”.

Ieri, nell’isola della resistenza umana, sono approdate circa seicento persone, seicento anime, seicento storie. C’erano molti bambini. Uno è stato salvato. Uno non ce l’ha fatta. Di lui rimarranno una foto, nel sonno della morte. E il pianto di sua madre. (Roberto Puglisi)


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