“Lampedusa, una realtà esplosiva | Qui è in pericolo la sicurezza”

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08 Giugno 2020, 20:31

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Le parole di condanna sul rogo dei barconi dei migranti non retrocedono di un millimetro: “A Lampedusa qualcuno soffia sul fuoco per creare odio e rancore”. Ma alla necessaria indignazione si associa la lungimirante preoccupazione: “L’isola è una pentola a pressione, pronta a esplodere”.

Totò Martello, sindaco di Lampedusa (e Linosa), gli incendi appiccati, i monumenti impacchettati. Che succede?

“Che succede? Che siamo sempre in emergenza, sbattiamo continuamente sull’emergenza. L’emergenza dei migranti, ora l’emergenza Covid. Non abbiamo pace”.

 Partiamo dai migranti.

“Checché se ne dica, e a dispetto di quello che diceva qualcuno, il fenomeno degli sbarchi non si è mai arrestato. Da noi arrivano i barchini ormai. E si è sovrapposto il Coronavirus. Abbiamo messo in sicurezza tutti e non c’è stata l’emergenza sanitaria, ma le conseguenze della crisi economica sono pesanti. Poi, certo…”.

Poi?

“C’è chi ci marcia, chi inserisce elementi fuorvianti e tenta di trarre profitto dalla rabbia. Però i problemi sono concreti e drammatici”.

 Continuiamo.

“Ha presente le imbarcazioni che sono state dimenticate qui? E’ evidente che procurano disagio per la sicurezza, per l’inquinamento, per i danni che possono provocare alle barche di chi lavora. Vogliamo parlare ancora di crisi?”.

 Parliamone.

“Il turismo è alla canna del gas. La pandemia ci ha dato una mazzata. C’è il problema dei collegamenti. I posti ridotti sono occupati, per la maggior parte, da isolani e da forze dell’ordine. Se abbiamo già difficoltà a spostare i lampedusani, dove li mettiamo i turisti? C’è la questione della salute con un nuovo ospedale allo studio della Regione. Le risorse, intanto, sono quelle che sono e vanno rafforzate. Chiederemo lo stato di calamità”.

 Il risultato complessivo?

“Lo ripeto forte e chiaro: l’isola è allo stremo, c’è un clima di tensione che mette in pericolo la sicurezza fisica delle persone. E ancora una volta chi semina odio va a nozze”.

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Il governo nazionale vi ascolta?

“Abbiamo contatti con la ministra Lamorgese. Di recente è stato qui in visita il ministro Provenzano. Il presidente Musumeci si è mostrato attento, le intenzioni sono buone. Ma…”.

Ma?

“Abbiamo bisogno di risposte concrete e subito. L’Italia e l’Europa devono aiutarci”.

Vi aiuteranno?

“Io so soltanto che con Lampedusa hanno un immenso debito morale”.

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08 Giugno 2020, 20:31

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