18 Ottobre 2014, 20:08
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PALERMO – Fallisce la “Dott. Giuseppe Lapis Sas” di Giuseppe Lapis. Su richiesta della Procura della Repubblica si chiude la lunga parentesi imprenditoriale della società con sede in via Leonardo da Vinci, per anni leader nel settore dell’impiantistica e del condizionamento.
La sezione fallimentare del Tribunale aveva ritenuto inammissibile il concordato preventivo con cui l’impresa aveva proposto un piano di risanamento dei debiti e cercato un accordo con i creditori per non essere dichiarato fallito. Il Tribunale, però, ha ritenuto carente “sia l’attestazione di veridicità dei dati aziendali, sia la verifica di fattibilità del piano”.
Il procuratore aggiunto Dino Petralia e il sostituto Calogero Ferrara hanno delegato nuove indagini al Nucleo di Polizia tributaria della guardia di finanza al termine delle quali “è emersa la sussistenza dello stato di insolvenza della società”. In particolare, si è scoperto che la Sas ha un debito di quasi 6 milioni di euro nei confronti dell’Erario e diversi protesti. Ed ancora nel triennio 2009-2012 la Lapis ha segnato perdite di esercizio che sono cresciute da un milione a oltre tre milioni di euro.
Nella richiesta di fallimento i pm scrivevano che “emerge una situazione economico finanziaria con debiti particolarmente ingenti con l’ovvia conseguenza che la società versa in un’irreversibile impossibilità di assolvere alle proprie obbligazioni e che quindi si trova in stato di insolvenza”. Non è la prima disavventura per la famiglia Lapis visto che due anni fa il Tribunale di Palermo dichiarò il fallimento della Ecotecna, la società che gestiva il Madonie Golfclub di Collesano.
Con riferimento all’articolo “La Lapis Giuseppe Sas è insolvente” i difensori Giovanni Di Bendetto, Giulio Drago e Roberto D’Agostino, precisano che “in primo luogo, l’istanza di fallimento della Procura era fondata sostanzialmente sull’esistenza di pregresse istanze di fallimento che però erano state nelle more definite ed archiviate attraverso la desistenza dei creditori, ottenuta con pagamenti totali o parziali dei debiti nonché per l’esposizione nei confronti della Serit Sicilia rispetto alla quale era stata ottenuta una rateizzazione che avrebbe consentito alla Lapis il pagamento in dieci anni dell’importo iscritto a ruolo. Negli ultimi due esercizi la Lapis Sas. era riuscita ad estinguere debiti per oltre 3 milioni di euro di cui poco meno di un terzo proprio nei confronti dell’Erario. In secondo luogo la Lapis Sas, essendo una società di persone ha garantito tutti i creditori, compreso l’erario, anche con il patrimonio del socio accomandatario che unitamente a quello della società e dei garanti (i familiari del dott. Lapis) è sufficiente al pagamento dei tutti i debiti contratti. In terzo luogo la richiesta di fallimento è stata avanzata dallo stesso dottor Lapis, il quale ha preferito in tal modo evitare ulteriori lungaggini procedimentali pertanto il Tribunale si è pronunziato sull’istanza di fallimento in proprio del dott. Lapis e non su quella della Procura della Repubblica”.
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18 Ottobre 2014, 20:08