15 Maggio 2023, 04:57
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CATANIA. “Chiedo con la massima urgenza un incontro con i candidati sindaco di Catania, e a tutti loro rivolgo un appello affinché nei loro programmi politici venga data la massima priorità alla sicurezza stradale e al problema della malagiustizia, ed invito i cittadini a recarsi alle urne e votare chi davvero ha a cuore il bene della collettività”.
Così Pietro Crisafulli, Presidente Nazionale di Sicilia Risvegli e Vittime della Strada, fratello di Salvatore, conosciuto come il “Terri Schiavo Italiano”, il siciliano che dopo un incidente con il motorino accaduto l’11 settembre del 2003 finì in stato vegetativo e, al risveglio, ha raccontato che mentre era in coma sentiva e capiva tutto, la cui storia è stata raccontata nel libro Con Gli Occhi Sbarrati, ed in particolare nel film censurato La Voce Negli Occhi. Pietro Crisafulli è anche il papà di Mimmo, il 25enne padre di due bambini travolto e ucciso da una macchina a Catania il 6 marzo del 2017, senza aver ottenuto giustizia in Italia, ed in attesa udienza presso la Corte Europea di Strasburgo.
Da quel giorno, Pietro Crisafulli, che dopo la vicenda di suo fratello aveva creato l’associazione Sicilia Risvegli Onlus per aiutare le persone nelle condizioni di Salvatore, ha iniziato una battaglia per la sicurezza delle strade siciliane ed è tuttora il rappresentante per la Sicilia dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada.
Lo scorso 6 marzo nel quartiere Fortino a Catania è stata inaugurata la prima panchina bianca nel pieno centro storico, in memoria delle vittime della strada. Un’iniziativa fortemente voluta dallo stesso Crisafulli, tra l’altro responsabile per la Sicilia dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV, che riunisce tre associazioni: La Unitaria Familiari e Vittime della Strada, Mamme Coraggio e Vittime della Strada.
Nella targa che si trova sulla panchina si legge: “In memoria di Salvatore e Mimmo Crisafulli e di tutte le vittime innocenti uccise sulle strade. Basta ergastoli del dolore!”.
“Parlo a nome di tutte le vittime della strada, che sono in aumento sia a Catania, che in tutta la Sicilia“, dice Crisafulli, “i candidati Sindaci, i Politici dovrebbero tenere bene a mente che, se è vero che i morti non votano, le loro famiglie però sì. E tutti i familiari delle vittime della strada chiedono maggiore sicurezza. Pretendiamo che le istituzioni si impegnino ad agire per rendere le strade sicure. I candidati Sindaci devono inserire questo punto nel loro programma, non è possibile andare avanti così: quella delle morti per incidente stradale è ormai una strage giornaliera e nessuno fa niente per evitarla“.
Nei prossimi giorni in tutta Italia uscirà il libro intitolato “Strada assassina” in cui vengono raccontate dieci storie vere, due accadute proprio a Catania, scritto dal giornalista Dino Stefano Frambati, pubblicato a cura dell’associazione “Mamme coraggio e vittime della strada”. È un progetto molto importante, perché dà voce ai familiari, mantenendo vivo il ricordo delle vittime e riporta l’attenzione sulle tragedie che ogni giorno si verificano sulle strade italiane e che non devono essere dimenticate. Invito ufficialmente a chi vincerà le elezioni di inserirlo come educazione stradale in tutte le scuole di Catania.
“Basta guardare in che condizioni sono le strade del Sud, in particolar modo a Catania”, dice Crisafulli, “e anche nel resto d’Italia la situazione non è affatto rosea. Purtroppo, nessuno fa nulla, nessuno vuole parlarne. Vorrei incontrare personalmente i candidati Sindaci e discutere con loro di sicurezza stradale. Gradireremo altresì, vostre pubbliche dichiarazioni su un tema, da noi giudicato importantissimo, come la necessità o meno di appesantire le pene per quanti causano incidenti mortali o gravissimi guidando ubriachi, o drogati o in maniera pericolosamente sconsiderata.
Bisogna anche cambiare la legge sull’omicidio stradale: non è possibile che chi si mette, non rispetta i segnali, magari ubriaco, alla guida e uccide una persona, poi la faccia franca o venga condannato solo a parole a pene irrisorie. I politici devono sapere che per ogni vittima della strada c’è una famiglia condannata all’ergastolo del dolore, una famiglia che attende giustizia e che, purtroppo, quasi mai la avrà. È ora di impegnarsi, è ora di darsi da fare per mettere fine a questa strage, ed Invito ufficialmente tutti i cittadini a recarsi alle urne e votare chi davvero ha a cuore il bene della collettività. Noi familiari vogliamo sicurezza e giustizia, e non ci fermeremo finché non otterremo quello che chiediamo“.
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15 Maggio 2023, 04:57