13 Gennaio 2015, 11:16
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PALERMO – Dopo le stragi del 1992 Marcello Dell’Utri si sarebbe avvicinato a Provenzano e ai suoi uomini e avrebbe preso il posto di Salvo Lima, eurodeputato ucciso dalla mafia, come referente politico di Cosa nostra. La circostanza sarebbe stata riferita dal boss Bernardo Provenzano al pentito Stefano Lo Verso, che sta deponendo al quarto processo per la strage di via D’Amelio. Il collaboratore di giustizia, che ha raccontato di avere nascosto per mesi il padrino di Corleone tra il 2003 e il 2004, ha riferito che Provenzano gli disse che nel 1994 Forza Italia l’aveva fatta votare lui. Lo Verso ha poi parlato di legami dell’ex parlamentare Ciccio Musotto col boss Lo Iacono. Musotto è stato processato e assolto dall’accusa di mafia.
Lo Verso ha poi rivolto un appello ai mafiosi: “Io non ho paura della mafia. Sono un uomo libero finalmente. Giro in bicicletta senza protezione per il mio paese e rivolgo un appello a tutti i mafiosi: bisogna collaborare con i magistrati”. Lo Verso, che ha raccontato di avere nascosto per alcuni mesi il boss Bernardo Provenzano, ha riferito di avere cominciato a prendere le distanze da Cosa nostra, interiormente, mentre era già nel carcere di Spoleto. “Stavo tra ergastolani, vivevo in un cimitero dei vivi – ha spiegato – E come cattolico mi sono aggrappato a Gesù, che ha cambiato il mio cuore, ma ho voluto scontare tutta la pena per evitare che si dicesse che mi ero pentito per non farmi il carcere”.
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13 Gennaio 2015, 11:16