Lari: “Reticenza sulla trattativa | Sugli inquisiti sono d’accordo con Fini”

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19 Luglio 2011, 17:46

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“Nell’indagine sulla trattativa che abbiamo condotto in collegamento con la procura di Palermo, abbiamo incontrato reticenze e buchi neri che hanno riguardato anche il ruolo della politica in quel periodo”. Lo ha detto alla commemorazione del giudice Paolo Borsellino il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. “Noi sappiamo – ha aggiunto – che la morte di Borsellino è stata accelerata dalla trattativa, ma per fare i nomi, per individuare le responsabilità, qualcuno deve farsi avanti”.

“Trovo che le parole del presidente della Camera siano sacrosante. I politici che hanno il potere-dovere di farlo facciano in modo che in Parlamento non siedano inquisiti – ha aggiunto Lari -. Borsellino diceva che la politica dovrebbe muoversi prima delle indagini, ma su questo versante siamo indietro. Le vittime della mafia – ha concluso – si ricordano con i fatti, tutti i giorni. Non a parole”.

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“La revisione del processo sulla strage di via D’Amelio slitta a dopo l’estate – ha detto infine Lari -. Il lavoro che ci siamo trovati a fare è stato immane: cento faldoni, tre giudizi diversi, migliaia di pagine. Credo che sia stata l’impresa più faticosa della mia carriera. Abbiamo dovuto separare il vero dal falso – ha spiegato – e distinguere i falsi pentiti dai veri”. “Molti passi avanti sono stati fatti sulla strada della verità – ha aggiunto – ma restano buchi neri”.

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19 Luglio 2011, 17:46

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