L'Ars alla prova delle variazioni di bilancio, duello all'orizzonte

L’Ars alla prova delle variazioni di bilancio, duello all’orizzonte

Una voce: "Sarà un Vietnam"
IL PARLAMENTO REGIONALE
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PALERMO – “Variazioni di bilancio a scatola chiusa”, attaccano le opposizioni. “Nessun assalto alla diligenza, ogni rischio è disinnescato perché sono stati presi in considerazione tutti gli emendamenti inerenti al disegno di legge”, replica Riccardo Savona, presidente forzista della commissione Bilancio. Sulle variazioni di bilancio all’Ars si prepara lo scontro, con il rischio della fretta e dei gattini ciechi: ballano decine di milioni su emendamenti che le commissioni non hanno avuto né tempo né occasione di trattare. Troppo, paragonare a Pearl Harbour il frenetico rush della commissione sulle variazioni che andranno in onda all’Ars fra poche ore, che sarebbero invece, per la stessa allegoria, come la guerra totale. Ma sempre di miccia, e cortissima, si tratta, e c’è chi lo annuncia senza timore: “Il dibattito sarà un Vietnam”.

Marcia forzata in aula

La marcia forzata impressa dal presidente Gianfranco Miccichè (parere delle commissioni di merito entro il 16, esito finale da parte della commissione Bilancio soltanto due giorni dopo) si è tradotta in una procedura che – si lamentano per esempio Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri del Movimento 5 Stelle – di fatto avrebbe bypassato l’esame dei parlamentari grazie alla leva, azionata dal presidente Riccardo Savona (oggettivamente alle strette con i tempi) della sua esclusiva valutazione di tutti gli emendamenti che non si richiamino direttamente al testo del disegno di legge governativo. Sono stati licenziati tutti come “aggiuntivi”. In commissione Bilancio, mentre il pacchetto di emendamenti andava “liscio” dritto verso l’Aula, non c’erano esponenti del governo, ma i soli direttori generali e i dirigenti. Il timore, neppure malcelato, è che, dice Di Paola, “si esoneri la politica per farne una mera questione contabile. E c’è di più: non ci è stata neppure resa una puntuale descrizione dei fondi che saranno impiegati. Secondo i miei calcoli mancano all’appello delle giustificazioni di spesa addirittura una quarantina di milioni, considerato che le variazioni ulteriori, dopo quelle approvate obbligatoriamente entro novembre, sono state giustificate dai soldi dello Stato, 66 milioni, e da quelli delle famose economie dell’assessore Armao sui derivati, altri 16 milioni, 82 milioni in tutto”.

Ed è dunque su questi milioni presumibilmente mancanti che potrebbe scatenarsi l’assalto alla diligenza e la lotta fratricida all’interno della stessa maggioranza per aggiudicarsi le poste libere. Per Savona, da un punto di vista procedurale, non c’era molto altro da fare: “Queste ulteriori variazioni dovranno essere approvate senza possibilità di ritardo entro il 30 del mese, ho raggruppato senza necessità di esame esclusivamente gli emendamenti aggiuntivi; l’esame di quelli inerenti al testo ha seguito la procedura normale”. Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd, dei documenti finanziari del governo destinati a diventare leggi, fa questione generale: “Le variazioni arrivano in extremis, con una fretta che dice tutto dell’approssimazione del governo e della maggioranza che dovrebbe sostenerlo e che in realtà non esiste. Mentre discutiamo di calendario compresso, non c’è l’ombra né della presentazione entro l’anno del bilancio, né dell’esercizio provvisorio. Come è mala abitudine di questo governo, si andrà in gestione provvisoria sull’esercizio 2022 secondo il triennale approvato lo scorso anno”.

Battaglia sulle norme

Intanto, è già battaglia su molte norme del testo, fra tagli e previsioni di spesa. Tra precari Asu salvati (a tempo) per il rotto della cuffia dopo che gli era stata promessa – e ritirata – l’integrazione oraria per il 2022, tagli ai trasferimenti ai Consorzi di bonifica, caro bollette della Regione (la dotazione viene rimpinguata, con un dietrofront rispetto alla precedente riduzione di tre milioni, di due milioni), milioncini raschiati dal fondo del barile senza impegno ulteriore di spesa per il personale, persino un’antenna Rai da mettere a posto: “Si tratta – dice Sunseri con una punta di perplessità – dell’antenna di Caltanissetta, di proprietà di Rai Way, stanziati 350 mila euro”. A parte le spigolature, fanno già discutere le norme che riguardano il taglio di dieci milioni ai Comuni, “detratti – accusa Di Paola – dai 340 milioni dati negli esercizi precedenti”, delle somme decurtate di oltre 1 milione 350 mila euro per i Consorzi di bonifica alla voce proroga dei contratti di lavoro e per le garanzie occupazionali, “giustificate con i diversi milioni di euro concessi al consorzio palermitano per la chiusura di un contenzioso”. E poi il milione di euro trovato fra le pieghe del testo per il “primo soccorso” per la catastrofe di Ravanusa: troppo poco, per le opposizioni, e peraltro tolto al capitolo, che prevedeva 5,5 milioni, dedicato ai paesi etnei sommersi dalle ceneri vulcaniche. Fra i capitoli ridotti (articolo 2 del ddl) anche quelli relativi alle attività antincendio (300 mila euro) e alla formazione del Corpo forestale (130 mila euro). Rifinanziato con 200 mila euro il Dipartimento Autorità di Bacino fino al 2023, ridotto invece il contributo per le associazioni antiracket e vittime dell’usura: altra materia del contendere.

Asu, sale la tensione

Sulla vicenda Asu sale la temperatura anche con le parti sociali: la norma che li “salva”, senza tuttavia stabilizzarli, pendente l’impugnativa di Roma sul famoso articolo 36 della finanziaria, non provvede alla promessa integrazione oraria, causa stralcio precedente di 5 milioni. Di queste ore una nota della Cgil Funzione pubblica: “Apprendiamo dalla stampa che l’assessore Scavone ha riaperto un canale di comunicazione col governo nazionale e col ministro Orlando. L’impegno a rivedersi dopo le feste è troppo poco per quei 4.337 lavoratori che pensavano che il 2021 fosse l’anno della stabilizzazione. Il 31 si chiude quella finestra aperta dal legislatore nazionale che consentiva di assumere gli Asu fuori dai vincoli e dai limiti alle assunzioni i dei Comuni: si può chiedere almeno una proroga di tale termine?”. 
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