27 Novembre 2019, 23:11
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PALERMO – Il taglio dei vitalizi è realtà. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge che prevede la riduzione degli assegni: 38 i voti a favore, uno contrario, rivendicato da Vincenzo Figuccia. Il Movimento 5 stelle, invece, si è astenuto alzando i cartellini nel tentativo di fare venire meno il numero legale.
Il taglio è articolato in tre scaglioni: fino a 37mila euro la riduzione vale il 9 per cento circa. Oltre i 37mila euro, la sforbiciata è più ampia del 5 per cento facendo salire il computo complessivo a circa il 14 per cento. Sopra i 62 mila euro, invece, c’è l’ultimo scaglione per cui il taglio sarà pari al 19 per cento, il dieci per cento in più del taglio base. La riduzione resterà in vigore per cinque anni e non si applicherà ai vitalizi che sono pari al doppio della pensione minima Inps. Quindi non avrà valore sotto i mille euro circa.
Critico il Movimento cinque stelle, che appena conclusa la seduta, in sala stampa, ha commentato così la decisione dell’Assemblea. “È vergogna”, ha tagliato corto il capogruppo Francesco Cappello, per poi aggiungere: “Oggi tutto il Parlamento, con la sola eccezione del Movimento 5 stelle e nell’assoluto silenzio di quei deputati che hanno votato a favore di un vero e proprio indecente capolavoro, si è toccata una delle pagine più buie della storia di questa Regione”. A spiegare la scelta di non essere presenti alla decisione è stato invece Antonio De Luca. “La cosa che riteniamo più grave fra tutte – ha detto il deputato messinese – è il fatto che con un emendamento aggiuntivo sono state aumentate le base di calcolo per le pensioni future da 6 a 11mila euro. Non potevamo che manifestare contro una tale decisione che va totalmente contro lo spirito per cui era nata la legge”. La questione viene approfondita dal pentastellato Giorgio Pasqua: “Mentre prima la pensione veniva calcolata solo sull’indennità, adesso sarà inclusa nel calcolo anche la diaria”.
Quanto al taglio dei vitalizi passa invece la proposta di Diventerà bellissima, che con Giusi Savarino ha rivendicato il risultato. “l presidente Musumeci – ha commentato Savarino, a conclusione della seduta d’aula – ci ha chiesto di essere più incisivi. Il taglio del 9 per cento non gli sembrava in linea con i sacrifici che si chiederanno ai siciliani e al resto degli italiani. Abbiamo così provato ad introdurre un sistema più giusto. Ci sono una quarantina di assegni mensili che valgono fino agli ottomila euro, in questo modo si taglia di più a chi prende di più”. “Il taglio dei vitalizi approvato – ha aggiunto capogruppo di Db, Alessandro Aricò -,pone la Sicilia come seconda regione in Italia per l’entità dell’importo decurtato e la prima riguardo al risparmio che ne deriverà. L’accordo raggiunto in aula ha consentito di dare risposta a un tema giustamente molto avvertito dall’opinione pubblica, senza tuttavia cadere nella facile lusinga di decisioni demagogiche”.
Dello stesso tenore il commento del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. “La legge appena approvata dal Parlamento siciliano – ha affermato – consegna alla Sicilia il podio tra le regioni italiane.Dal punto di vista del risparmio – ha aggiunto -, con un taglio annuo di 2 milioni di euro e 10 milioni di euro in cinque anni, siamo senza alcun dubbio i primi in Italia – ha aggiunto -. Sfido chi ha vissuto sulla pelle dell’immagine della Sicilia a trovare una regione che abbia fatto meglio di noi. I siciliani, sbeffeggiati, insultati e denigrati per mesi, aspettano adesso le scuse di coloro che ci tacciavano di essere spreconi”, ha concluso il presidente dell’Ars.
Nel pomeriggio, la seduta si era aperta con l’introduzione di Antonello Cracolici (Pd), relatore del ddl. “Il nostro testo – ha spiegato Cracolici – è in coerenza con l’accordo Stato Regione salvo evitare le conseguenze incostituzionali. Abbiamo preferito operare un sistema con tagli che evitino la possibilità di ricorsi difficili da difendere con eventuali grosse spese legali da pagare. Mentre lavoravamo – ha aggiunto il deputato dem – è stata emanata una sentenza della Corte costituzionale che ci ha dato, fra i tanti criteri, due principi irrinunciabili: quello di ragionevolezza e quello di temporalità. Il risparmio consisterà in un milione di euro sui vitalizi diretti e 600mila euro sugli assegni di reversibilità”. Con la decisione finale dell’assemblea il risparmio dovrebbe però come detto è maggiore.
Dopo la relazione Cappello ha chiesto il rinvio del testo in commissione ma non c’è stato modo di raggiungere un’intesa. Alla ripresa il presidente dell’Ars Miccichè ha comunicato che il taglio sarebbe stato approvato in giornata e malgrado durante la discussione generale siano intervenuti tutti i deputati del gruppo M5s, Miccichè ha contingentato i tempi. Fra gli interventi quello di Angela Foti. “Qui – ha detto contestando le parole di Cracolici – si sta parlando di vitalizi non di diritti acquisiti, si sta parlando quindi di privilegi”. In tanti hanno ribadito questo concetto. E Roberta Schillaci si è detta “in imbarazzo” pensando alla distanza fra il dibattito d’aula e le voci “dei 21mila precari, dei cinquemila Asu,degli sportellisti e di tutte le categorie audite in questi mesi in commissione Lavoro”.
A lei ha risposto Eleonora Lo Curto: “Dal Movimento Cinque stelle solo bugie sui vitalizi, mistificazioni e false verità per cavalcare l’onda populistica tipica degli agitatori e degli ispiratori dell’odio sociale. I grillini – ha proseguito la deputata – riescono a fare solo questo facendo credere che in questo parlamento regionale c’è una classe politica che si cura dei giovani, dei deboli e dei disoccupati, e una classe politica che tutela i privilegi. Niente di più falso e tendenzioso, anzi una trappola con la quale vogliono imprigionare l’intelligenza dei siciliani. Tutti – ha concluso la capogruppo dell’Udc all’Ars – sanno che dai tagli sui vitalizi effettuati da Camera e Senato non è stato utilizzato un solo euro per opere pubbliche, per iniziative a vantaggio dell’occupazione giovanile, le imprese e le persone in difficoltà. Le somme recuperate dal taglio dei vitalizi sono state accantonate non potendo entrare in nessuno strumento finanziario”.
Una breve pausa ha consentito di riscrivere il taglio e raggiungere l’accordo. Le fasi di votazione sono state veloci ma a tratti concitate con i deputati Cinque stelle che si sono ribellati alla velocità imposta dalla presidenza dell’Assemblea per il voto. In cinque minuti il testo, composto da quattro articoli, è stato approvato. Anche in Sicilia così il taglio dei vitalizi è legge.
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27 Novembre 2019, 23:11