15 Aprile 2020, 17:45
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PALERMO – Non sono ancora arrivate alla presidenza dell’Assemblea regionale bilancio e legge di stabilità. Secondo quanto si apprende ci sarebbero state telefonate ai massimi livelli istituzionali per uscire dall’impasse. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, nell’ultima seduta parlamentare aveva chiesto al governo tempi rapidi e carte certe su cui fare lavorare le commissioni e poi l’aula. I tempi sono sempre più stretti: tra quindici giorni scade l’esercizio provvisorio.
“Il governo Musumeci è nel pallone: i testi di Bilancio e Finanziaria erano stati annunciati per oggi, ma all’Ars non è stato trasmesso ancora nulla. Una manovra di forte impatto è indispensabile per tamponare gli effetti economici dell’emergenza Coronavirus, ma a Palazzo d’Orleans continuano incomprensibilmente a perdere tempo”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.
“Oltretutto – aggiunge Lupo – non comprendiamo la strategia del presidente Musumeci: da un lato applica misure più restrittive rispetto a quelle indicate dal governo nazionale, ad esempio vietando l’apertura dei negozi di generi alimentari ed il servizio a domicilio nei giorni festivi, dall’altro chiede la riapertura dei cosiddetti ‘grandi cantieri’. Delle due, l’una: o in Sicilia il picco di contagi non è ancora stato superato e dunque servono provvedimenti di chiusura, o il picco è alle spalle e dunque si può parlare di riapertura”.
“Nel corso della seduta d’aula convocata domani all’Ars – aggiunge Lupo – ci aspettiamo un chiarimento da parte del governo regionale sulla reale situazione sanitaria in Sicilia, e sulle misure da adottare per sostenere la ripresa in vista della Fase 2”.
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15 Aprile 2020, 17:45