11 Settembre 2024, 19:48
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PALERMO – C’è una spiegazione ufficiale al caso della risposta scritta data dall’assessorato regionale alla Salute a una interrogazione parlamentare che non era ancora stata trasmessa. È contenuta in un documento redatto dagli uffici dell’Ars che sposa la tesi in base alla quale l’atto ispettivo firmato dalla deputata Margherita La Rocca Ruvolo, che riguarda l’incarico di capo del dipartimento Pianificazione strategica dato al manager Salvatore Iacolino, è stato “tratto dal sito web dell’Assemblea”.
Sul sito di Palazzo dei Normanni, infatti, vengono caricati disegni di legge, interrogazioni, interpellanze e mozioni firmati da ciascuno dei settanta parlamentari di Sala d’Ercole. Nessun giallo, nessuna spy story, come invece è stato adombrato da più deputati nel corso della seduta d’aula del 10 settembre, quando La Rocca Ruvolo ha denunciato la vicenda chiedendo che fosse fatta luce sul caso.
La spiegazione data dal servizio lavori d’aula dell’Assemblea, e che 24 ore prima era stata ipotizzata anche dal vice presidente dell’Ars Nuccio Di Paola, viene riportata proprio nella nota con la quale il Parlamento regionale il 10 settembre ha informato ufficialmente Palazzo d’Orleans della seconda richiesta di chiarimento avanzata da La Rocca Ruvolo. Il testo scaricato da Palazzo d’Orleans in un primo momento era “palesemente incompleto – mettono nero su bianco gli uffici dell’Ars – a causa di un mero disguido informatico”. A quel documento, infatti, mancavano i destinatri dell’atto parlamentare e la premessa da parte della deputata proponente.
Nessuna “manina” o “talpa” avrebbe violato il sistema informatico dell’Ars, come ipotizzato in un primo momento da alcuni deputati che hanno invocato anche l’intervento della polizia postale e della magistratura. L’interrogazione, seppure incompleta, era visibile a tutti ed è così che il governo ne sarebbe venuto a conoscenza. Il 29 agosto il governatore Renato Schifani ha delegato l’assessora alla Salute Giovanna Volo a dare riscontro all’interrogazione: la risposta è stata trasmessa il giorno dopo a La Rocca Ruvolo e agli uffici dell’Ars ma in maniera soltanto parziale, perché riferita alla parte visibile dell’interrogazione.
Dal 10 settembre il governo è in possesso dell’interrogazione per intero, alla quale adesso risponderà. La risposta inviata in precedenza dagli uffici di piazza Ottavio Ziino, però, fornisce già una prima interpretazione della vicenda Iacolino da parte della Regione, che difende il punto.
Il direttore generale della Pianificazione strategica aveva risposto all’avviso emanato per la guida del dipartimento sottolineando di non essere “mai incorso in valutazioni negative nell’espletamento degli incarichi ricoperti”. Circostanza contestata da La Rocca Ruvolo, che ha ricordato il provvedimento di “decadenza dall’incarico di direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa” per Iacolino.
Sul punto, però, l’assessorato ha la sua tesi: il manager “non è stato licenziato o dichiarato decaduto”. L’Asp di Siracusa avrebbe esercitato il diritto di “recesso unilaterale” del contratto che la legava a Iacolino, cosa diversa dal licenziamento. Il rapporto fiduciario tra l’azienda e il manager, infatti, “si era incrinato”, ma quel recesso non sarebbe stato figlio di una “valutazione negativa correlata al mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati”. In altre parole, l’Asp di Siracusa non avrebbe “licenziato per giusta causa” Iacolino, cosa che gli avrebbe sbarrato la strada per l’incarico all’assessorato alla Salute.
La vicenda finì anche in tribunale, dopo l’impugnativa avanzata dal manager, ma le parti giunsero ins eguito ad un accordo. Un patto di non belligeranza che, secondo l’assessorato, ha consentito di superare anche ogni ipotesi di incompatibilità e di aprire a Iacolino al strada per il dipartimento.
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11 Settembre 2024, 19:48