L’Ars “salva” Cracolici | Respinta la mozione di censura

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20 Aprile 2016, 20:19

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PALERMO – Con 13 voti a favore, 50 contrari e sette astenuti l’Ars ha bocciato la mozione di censura presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti dell’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici. La mozione è stata votata con voto palese. L’aula, dunque, ha “salvato” Cracolici, che era finito nel mirino dei grillini in seguito alla sentenza della Corte dei conti che ha condannato l’ex capogruppo del Pd all’Ars nell’ambito dell’inchiesta sulle ‘spese pazze’. Spese per le quali nei confronti di Cracolici è stata richiesta l’archiviazione in sede penale. “Qui non è in discussione l’uomo. Ma una persona condannata non può rappresentare una istituzione” ha spiegato il deputato del Movimento cinque stelle Giorgio Ciaccio. “Un fatto gravissimo di credibilità delle istituzioni – sono state le parole della capogruppo Angela Foti -, non si può pensare che i siciliani continuino a pagare i bigliettini di Pasqua e Natale dei gruppi parlamentari”.

Per Foti è incomprensibile come “in questi casi non si faccia un passo indietro volontariamente, senza dover per forza costringere l’Aula a ricorrere a strumenti come la censura”. Movimento cinque stelle che è andato anche all’attacco di Crocetta. Il quale, secondo Foti “evidentemente ha cambiato idea. Tempo fa non ha tenuto lo stesso atteggiamento garantista con altri assessori come la Sgarlata, invitata, in circostanze simili, a fare un passo indietro”. “La corte dei Conti non è una magistratura di serie B”, ricorda Giancarlo Cancelleri. Secondo cui “una condanna è una condanna. Certo, in questo caso non è definitiva, Cracolici può fare appello. Ma lo faccia da cittadino, da deputato, ma non da assessore”.

“La mia unica colpa è quella di essere stato nella passata legislatura il capogruppo del mio partito”, è stata la difesa di Cracolici. Che non nasconde di sentire “il peso di un’accusa che prova a colpirmi in un punto che ho sempre considerato il mio patrimonio più grande, la moralità. E questo è per me motivo di dolore”. Cracolici poi è entrato nel merito delle accuse. “Non una delle spese contestate al gruppo del Pd è riferibile a mia spesa personale o è stata fatta al di fuori dei principi dettati dai decreti del presidente dell’Ars. Nessuna delle spese contestate riguarda l’assenza di documentazione contabile, anzi, una minuziosa e dettagliata esistenza di fatture e ricevute è stata consegnata il giorno stesso in cui è stata richiesta dalla guardia di finanza. Io non ci sto – ha aggiunto l’assessore -. Non accetto di essere travolto da un pregiudizio. E non consentirò a nessuno di sporcare nostra storia e la mia storia, che è fatta di sacrifici e di onestà.  Potete sfiduciarmi, quello ci sta fa parte del ‘teatrino della politica’. Ma non potrete mai intaccare il mio onore”.

Di “attacco vile e ignobile contro Cracolici e il gruppo parlamentare del Partito democratico” ha parlato Alice Anselmo, capogruppo del Pd. Secondo la quale il Movimento cinque stelle “soffre della ‘sindrome da mozione’. E continuando così non fa altro che paralizzare l’attività dell’aula”. “Il M5s fa confusione e fa diventare tutto reato”, è stato il pensiero del governatore Rosario Crocetta. “Questo non è giustizialismo,è una barbarie. La condanna della Corte dei conti non comporta incompatibilità con un incarico amministrativo o con la carica di parlamentare – spiega -. E Cracolici, tra l’altro, non è stato condannato per atti che riguardano atti relativi alla sua attività di assessore. La Sgarlata? Voi del Movimento cinque stelle la tirate fuori perché era vostra amica, ne fate una questione personale”.

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La mozione dei grillini non ha trovato sponda nelle opposizioni, che pur riservando stoccate al governo, si sono schierate contro la censura. “Noi questa mozione non la condividiamo, ma i limiti di questo governo restano sotto gli occhi di tutti” è stato il pensiero espresso in Aula dal capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Secondo l’azzurro, “Cracolici è rimasto imbrigliato dalla macchina del fango creata dal suo stesso partito. Quel Pd che, insieme a Crocetta, a partire dalla campagna elettorale del 2012 ha contribuito a creare un clima di crescente giustizialismo e di un’antimafia ipocrita”.

“Io sono un garantista”, ha affermato Toto Cordaro (Pid), annunciando voto contrario alla mozione. Per Cordaro, la decisione “di andare a vanti o meno nel ruolo di assessore spetta soltanto a Cracolici. Poi saranno i siciliani a giudicare la sua scelta”.

E alla “sensibilità di Cracolici” si è rimesso anche Nello Musumeci. Secondo cui, però, “è soprattutto Crocetta a doversi porre il problema, perché è lui che o ha scelto e nominato. Lo dedica il presidente si Cracolici può o meno restare al proprio posto”. Voto contrario anche da parte dell’Mpa, con Giovanni Di Mauro che ha parlato di “mozione demagogica che non meritava nemmeno di essere discussa”.

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20 Aprile 2016, 20:19

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