04 Maggio 2016, 18:29
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PALERMO – Dopo un lungo dibattito, con un emendamento presentato dall’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello, l’Ars “salva” Sviluppo Italia Sicilia. Le procedure di finanziamento per la creazione di start up, restart e nuove imprese, per le quali nella mini-finanziaria sono stati stanziati 10 milioni di fondi europei, saranno affidate a società in house della Regione, e “prioritariamente” alla società partecipata, oggi in liquidazione. Sulla norma, il Movimento cinquestelle ha fatto notare la differenza di posizione tra gli assessori Baccei e Lo Bello. “In commissione, è stato anche su suggerimento dell’assessore al Bilancio che è stato rimosso il riferimento esplicito a Sviluppo Italia Sicilia”, ha fatto notare Giancarlo Cancelleri. Secondo cui “o Baccei ha cambiato idea, o c’è uno scontro all’interno del governo, visto che l’assessore Lo Bello oggi sta dicendo una cosa diversa”. “Nessuna frattura – è la replica dell’assessore alle Attività produttive -. È solo che Baccei guarda ai bilanci, mentre la giunta punta allo sviluppo”.
“L’approvazione dell’articolo 9 del ‘ddl stralcio’ in discussione all’Ars, che riguarda le strartup e gli incubatori di impresa locale, è un importante segnale di attenzione ai tanti imprenditori che hanno voglia di scommettere sul loro futuro e su quello della Sicilia”. È quanto afferma Giovanni Panepinto, vicepresidente del Pd all’Ars, promotore della norma, insieme con il presidente del gruppo Alice Anselmo. “Si tratta di strumenti che intendono sostenere la nascita e lo sviluppo delle startup e delle startup innovative – aggiungono -, siano esse legate ai servizi o ad altri settori produttivi. Vogliamo dare un contributo alla crescita economica e all’occupazione, soprattutto quella giovanile. Intendiamo inoltre sostenere gli ‘acceleratori dello sviluppo locale’, che aiutano le imprese a crescere ed orientare le proprie scelte ed i ‘laboratori di innovazione territoriale’ che si configurano come strutture-ponte tra le Università, le imprese e gli attori del territorio”. Soddisfazione esprime anche Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Pse, secondo il quale “questa norma, alla quale ho lavorato con impegno, consentirà realmente di creare occupazione in Sicilia”.
Cinque milioni di euro fino al 2018 sono stati previsti per il rinnovo della convenzione tra la Regione e l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e ospedale specializzato Oasi Maria SS. di Troina Onlus. Quattro milioni saranno prelevati dal Fondo nazionale per le non autosufficienze, il restante milione dal Fondo sanitario regionale. La convenzione sarà stipulata dagli assessorati per la salute e per la famiglia. “Un atto che consente di dare tranquillità alle attività dell’Oasi, ai dipendenti e alle famiglie degli assistiti” è il commento del deputato del Pd Mario Alloro. Secondo cui “il rinnovo della convenzione già scaduta faceva temere la chiusura di una struttura che offre ai propri utenti altissimi standard qualitativi, oltre che il licenziamento di oltre 700 dipendenti”.
L’Ars ha dato i via libera al finanziamento per il dissalatore di Vulcano, norma che Sala d’Ercole aveva respinto a voto segreto lo scorso febbraio durante l’esame della finanziaria. Per la copertura delle spese relative alla gestione del servizio di dissalazione, il ddl stralcio autorizza la spesa annua di un milione e 237 euro a partire dal 2016. È arrivato il sì dell’Aula anche per il finanziamento di un milione per l’aeroporto di Trapani Birgi.
Sala d’Ercole ha, poi, approvato la norma che sopprime il Fondo siciliano per l’assistenza ed il collocamento dei lavoratori disoccupati, le cui competenze passeranno al dipartimento regionale del lavoro. Grazie a un emendamento presentato dal presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, si “salvano” dal taglio, invece, il Centro regionale per la progettazione, il restauro e per le scienze naturali ed applicate ai beni culturali, e il Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotografica e audiovisiva. “Così come avviene nel resto d’Italia, i due Centri potranno continuare a svolgere la loro attività meritoria e potranno attingere ai finanzianti europei, cosa che in caso di bocciatura, sarebbe stato loro impedito”, spiega Vinciullo.
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04 Maggio 2016, 18:29