L’arsenale da guerra dei Nizza |Altri 17 anni per il latitante

di

31 Marzo 2016, 15:11

1 min di lettura

CATANIA – In meno di 24 ore arriva una nuova condanna per il latitante Andrea Nizza. Questa volta il Tribunale ha inflitto una pena a 17 anni di carcere. Al centro del processo (stralcio ordinario) il dramma di un imprenditore costretto a cedere delle proprietà immobiliari per un debito nei confronti del giovane boss santapaoliano. Un incubo che sarebbe culminato – come ha raccontato la stessa vittima – in una spedizione punitiva al viale Moncada di Librino. L’inchiesta coordinata dal pm Rocco Liguori e condotta dai Carabinieri ha avuto origine dal sequestro del maxi arsenale da guerra a disposizione del gruppo dei Nizza. Mitra e armi nascoste in un vano ascensore. I carabinieri (era settembre 2014) sono andati a colpo sicuro: Davide Seminara aveva fornito le indicazioni del covo. L’annuncio del sequestro alla stampa era stato “raccontato” come il frutto di un lavoro di bonifica dopo un omicidio. Era importante mantenere il massimo riserbo sulla nuova collaborazione.

Articoli Correlati

Il processo abbreviato si è già concluso con la condanna dei “fiancheggiatori” del giovane trafficante (ieri è stato condannato a 20 anni di carcere per droga). La prima sezione penale del Tribunale di Catania (il collegio è presieduto da Passalacqua) ha condannato a due anni Filippo Scordino, accusato di aver partecipato all’azione punitiva nei confronti dell’imprenditore taglieggiato. Nizza e Scordino sono stati assolti per il reato di tentata estorsione.

Pubblicato il

31 Marzo 2016, 15:11

Condividi sui social