17 Novembre 2020, 17:56
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Prosegue la tappa degli Osservatori carceri di Antigone. Venerdì scorso hanno visitato l’Ucciardone e oggi la delegazione composta da Simona Di Dio e Pino Apprendi, presidente di Antigone Sicilia, si è recata nella Casa Circondariale Pagliarelli. In concomitanza è stato organizzato dal Comitato Esistono i Diritti un sit-in sul viale Regione Siciliana, il presidente Gaetano D’Amico e il resto dei membri chiedono l’istituzione del garante comunale dei detenuti e l’amnistia.
Quello che preoccupa particolarmente è il fatto che la crescita dei casi di contagio interni alle carceri ha registrato un’accelerazione repentina nelle ultime due settimane, ma soprattutto allarmano i numeri maggiori registrati in questa seconda ondata di Coronavirus rispetto a marzo. Secondo l’ultimo aggiornamento risalente a venerdì scorso, a livello nazionale sono 638 i detenuti risultati positivi al Covid, di cui 606 in isolamento in carcere e 32 ricoverati in terapia intensiva. Mentre 65 è il numero del personale contagiato all’interno del carcere e 820 sono gli agenti carcerari. In Sicilia i detenuti positivi sono in tutto 16, mentre sono 8 i contagiati appartenenti al personale.
“Il Covid in carcere c’è ed è un fatto che deve preoccupare tutti, perché è un luogo vissuto oltre che dai detenuti anche da tante persone che equivalgono quasi al numero dei reclusi”, dice Pino Apprendi. “A Pagliarelli ci sono 1278 detenuti – spiega – a fronte di una capienza di 1158 e 760 appartenenti alla Polizia Penitenziaria, assistenti sociali, educatori, psicologi, infermieri, medici, impiegati amministrativi, volontari e un direttore quasi lo stesso numero dei ristretti. Il pericolo è alto, nella prima fase eravamo un po’ più tranquilli, ma ora il Covid è entrato prepotentemente in carcere. Bisogna alleggerire la presenza in tutte le carceri con l’amnistia e, in attesa, applicare misure alternative come gli arresti domiciliari, sopratutto per chi non ha commesso reati gravi, chi è in attesa di giudizio o gravemente malato. Anche la Corte Europea – termina -ha richiamato l’Italia per applicare misure alternative alla detenzione in carcere”.
Per l’associazione Esistono i Diritti erano presenti Gaetano D’Amico Alberto Mangano Marco Traina Donatella Corleo, Giulio Cusumano e Domenico Pane.
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17 Novembre 2020, 17:56