"L'Ast va amministrata, la Sicilia va governata" - Live Sicilia

“L’Ast va amministrata, la Sicilia va governata”

Le "riunioni importanti per il futuro della nostra Sicilia, importantissime" ma...
DALI' A QUI
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Caro Schifani ti scrivo…

No, meglio darLe del lei, come si conviene all’ex seconda carica dello Stato, nonché attuale governatore della Sicilia.

Che bella che è la Sicilia! Non è diventata bellissima, come ci avevano promesso, però è bella. Azzurra e dorata, montuosa e marinara, “bella in pietra” e raffinatissima, maledetta e baciata da Dio.

E oggi governata da Lei, che certo Dio non è, ma un qualche potere di fare le cose ce l’ha.

Ma si che le sta già facendo, governatore, lo sappiamo. Le riunioni per il ponte di Messina, le riunioni per la Lukoil, le riunioni per i termovalorizzatori, le riunioni per i migranti, le riunioni per il caro – voli …
Grazie, governatore. Sono riunioni importanti per il futuro della nostra Sicilia, importantissime.

Come nel caso di Ast. Anche qui, un paio di riunioni non se l’è fatte mancare, qui però è stato fattivo, ha agito. Ottimo! È così che deve fare un governatore: deve agire. Del resto, a chi non starebbero a cuore le tratte extraurbane, che servono centinaia di studenti e pendolari? A chi non starebbe a cuore la sorte di 800 lavoratori? Chi non farebbe di tutto per le sorti di una delle principali partecipate regionali? Meglio sbracciarsi e agire subito, con la determinazione che si addice a un governatore. Meglio cambiare, se le cose non funzionano alla perfezione. Meglio revocare il Consiglio di amministrazione, se Esso si rivela talmente incapace da non sapere approvare il bilancio nei tempi previsti. E transeat, se quello stesso Consiglio aveva abbattuto il debito di una ventina di milioni, aveva sempre assicurato gli stipendi, non aveva mai subito uno sciopero, si era sostituito ai direttori mancanti … Non ha approvato il bilancio in tempo e andava defenestrato. Punto! Questo sì che è fare il governatore! Finalmente!

Già che c’è, governatore, non faccia mancare il suo aiuto al nuovo Cda, lo aiuti a portare avanti l’azienda e magari a migliorarla da tutti i punti di vista. Perché, sa, la nuova governance sarà certamente di altissimo livello (e certamente migliore degl’incapaci che l’hanno preceduta), ma se Essa non sarà concretamente coadiuvata dal Socio unico (cioè Lei), tutti gli sforzi dei nuovi consiglieri d’amministrazione saranno vani. Probabilmente sapranno approvare il bilancio entro i termini, di certo avranno una qualche ricetta per la mancanza cronica di personale addetto agli uffici che lavorano al bilancio, però d’un Suo aiutino concreto avranno bisogno lo stesso, mi creda. Faccia così, governatore: alla prossima nota che arriverà da AST, sulla necessità impellente di dotare l’azienda di personale (come tante ne abbiamo inviate negli anni), vi dia seguito o dica ai suoi Assessori di farlo, altrimenti sarà complicato anche per questi bravissimi consiglieri d’amministrazione rispettare i termini del bilancio. Non sia mai, governatore, che anche questa governance li sfori, quei termini, e lei debba revocarli! Non sia mai che i siciliani debbano vedersi privati di questi eccellenti amministratori! Sarebbe un vero peccato.

A quel punto, chi salverebbe l’Ast? Perché Lei vuol salvarla, giusto? Ha abbandonato quei propositi, a mio avviso un po’ confusionari, di bad company-good company, privatizzazione, operazioni in house et similia, giusto? Precisiamolo, perché qui c’è gente che non ci ha dormito la notte e mi riferisco ai dipendenti di cui sopra. Ma sì, nessun pericolo! È evidente che aver sostituito un Cda con un altro, inevitabilmente migliore, presuppone la volontà di salvarla.

Meglio così! Salvare l’Ast è una priorità, è un Suo dovere, è indefettibile. Perché l’Ast è il bus che magari passa una sola volta, nella vita logisticamente complicata dei pendolari di provincia, ma passa e deve continuare a farlo. Solo che (parere mio) l’Ast non va salvata, va semplicemente gestita, sicuramente meglio di come l’abbiamo gestita noi, consiglieri di amministrazione incapaci di approvare un bilancio entro i termini; ma altrettanto sicuramente, mi consenta, meglio di com’è stata gestita, fino a oggi, dal Socio unico (cioè Lei).

L’Ast, governatore, va gestita, va amministrata ed è un compito che non può prescindere da una fattiva sinergia tra governance e Socio. Glielo dico perché sin dal primo giorno in cui ho avuto l’onore di metterci piede e di amministrarla (come vice di Gaetano Tafuri, prima, e di Santo Castiglione, dopo), ho sempre percepito una sorta di autocommiserazione, d’autolesionismo, quasi di pessimismo cosmico, come se l’Ast fosse una nave costantemente in avaria, meglio, un bus dalle gomme bucate. E invece no. Lì dentro insistono professionalità eccellenti e autisti e meccanici fortissimamente innamorati dell’azienda. Lì dentro si macinano chilometri, tra mille difficoltà strutturali, certo, tra milioni di imprevisti quotidiani, sì, ma sempre al massimo delle possibilità. Lì, la gente che viaggia la riportiamo a casa, giorno per giorno, chilometro dopo chilometro. Infatti, mi resi subito conto che lì non c’era nulla da salvare, che quello era, ed è, un bus resistente e ben rodato, che viaggia su gomme sicure.

L’Ast non si aiuta, non si salva, si amministra.

E non si amministra con le ricette o coi curricula, no. Si amministra assumendosi determinazioni concrete, che vadano al cuore dell’azienda.

L’Ast si amministra, se viene dotata di figure dirigenziali; attualmente c’è un solo dirigente, peraltro a mezzo servizio perché deve dividersi tra Palermo e Lampedusa, e un direttore generale a tempo (nominato dall’incapace, revocato Cda, dopo mesi di vacatio e silenzio del Socio).

Si amministra, se viene messa nelle condizioni di acquistare mezzi (l’incapace, revocato Cda ne aveva appena acquistati una trentina).

Si amministra, se mantiene le officine in house (l’incapace, revocato Cda ha più volte prorogato i somministrati delle officine, assumendosi delle responsabilità).

Si amministra, risolvendo una volta e per tutte, senza se e senza ma, la questione di Ast-sistemi, partecipata di Ast in liquidazione, i cui otto dipendenti svolgono, tra i piani della Direzione Generale, compiti di straordinaria importanza (l’incapace, revocato Cda ha attivato un distacco temporaneo per salvaguardare questi dipendenti, nell’attesa e speranza che il Socio intervenga legislativamente). E, a proposito di partecipate, l’Ast si amministra dismettendo l’altra partecipata, AST Aeroservizi, che opera ormai fuori da ogni logica di mercato aeroportuale.

L’Ast si amministra sbloccando i concorsi e consentendo, così, non solo il naturale ricambio generazionale del personale, ma anche le progressioni interne, senza le quali si rischia di generare una classe di funzionari demotivata. E si amministra, salvando e stabilizzando definitivamente gli interinali, che in questi anni, piaccia o no, hanno avuto un’importanza vitale, consentendo agli autobus di essere guidati e aggiustati.

L’Ast si amministra se riceve i fondi che le spettano; no, governatore, non occorre nessuna mancia o prebenda, basterebbe dare ad Ast ciò che è di Ast, vale a dire il credito che Essa vanta nei confronti della Regione e nemmeno in un’unica soluzione, basterebbe restituirglieli in tre/quattro anni.

L’Ast si amministra forse revocando un Cda incapace, sicuramente se si ha l’onestà intellettuale d’individuare le aree di intervento e intervenire.

Per quanto il nuovo presidente sia bravo, nulla egli potrà realizzare se il Socio (cioè Lei) non lo affiancherà concretamente e insieme non interverrete sulle criticità strutturali dell’azienda. Insieme: governance, direzione, presidenza e assessorati di competenza.

L’Ast va amministrata.

E la Sicilia va governata, governatore.

Glielo dico perché, nonostante la sua proverbiale sensibilità istituzionale e le sue continue riunioni importanti, talvolta chi vive la quotidianità ha proprio la sensazione opposta, cioè di una Terra “sgovernata”. Le racconto brevemente un aneddoto. Qualche giorno fa ho accompagnato un amico al pronto soccorso. DirLe che era un inferno, dirLe che il terzo mondo era lì non è un’esagerazione. No, non voglio fare demagogia, per carità. È solo che ho pensato a Lei, governatore, e alla sua prontezza d’intervento, quando si è determinato a migliorare l’Azienda Siciliana Trasporti, revocando l’incapace Cda. E ho sperato, mentre ero lì, in attesa, ho sperato, ho immaginato, come un bambino sognatore, che Lei spuntasse da quella porta, mantello sulle spalle e maschera da supereroe, e mettesse fine a quella follia. Purtroppo, da quella porta continuavano ad entrare solo persone disperate, più per quell’inferno che per il problema medico che accusavano. E mentre il mio eroe non giungeva, mi domandavo quanti “terzi mondi” ci fossero in Sicilia, quante follie quotidiane la gente dovesse subire.

Intervenga, governatore. Magari eviti la maschera e il mantello, ma intervenga. Magari, se proprio ci tiene, faccia prima qualche riunione, ma intervenga. È stato così pronto a intervenire sull’incapace Cda di Ast! Faccia lo stesso con quel pronto soccorso. Oh, sia chiaro: prima verifichi se i bilanci da quelle parti vengano approvati per tempo, nel qual caso, che senso avrebbe intervenire? I bilanci prima di tutto. E per tempo.

Perché la Sicilia ha un estremo bisogno di una classe politica che interviene, sì, ma soprattutto e prima di tutto, ha bisogno di Consigli di amministrazione che approvino i bilanci nei tempi.

Buona Sicilia, governatore.


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