28 Giugno 2015, 16:34
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PALERMO- La querelle tra Rosario Crocetta e Davide Faraone si arricchisce di una nuova, polemica, puntata. Ieri il sottosegretario all’Istruzione, uomo di fiducia di Matteo Renzi, a Messina per partecipare all’inaugurazione di un circolo del Pd, aveva auspicato per il governatore un ruolo da “interlocutore credibile” con il governo nazionale, più impegnato con le riforme che con le beghe elettorali, pur esprimendo soddisfazione per l’approvazione della Legge di stabilità. Sulla quale però, secondo i giornali di oggi, potrebbe arrivare la mannaia dell’impugnativa del governo nazionale.
Dopo nemmeno ventiquattro ore, la risposta del governatore è stata quanto mai dura. Crocetta ha infatti scelto il proprio profilo Facebook per lanciare un attacco al sottosegretario con un post dal titolo “Faraone, il volo di Icaro”, in cui si toglie più di qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del palermitano.
“Sono veramente esterrefatto – si legge nel post – dei toni anti istituzionali che il sottosegretario Faraone continua ad usare nei confronti della Regione Siciliana. Regione, ricordo, che ha una sua autonomia e ha degli organismi eletti dai cittadini. Vorrei ricordargli che la sua posizione di “nominato” mal si addice al ruolo che continua a pretendere per se, ammiccando, neppure celatamente, che, se Crocetta non si allinea, Roma chiude i rubinetti. Così, leggero come una piuma, puro siccome un angelo, continua a dire che Roma nel 2016 aiuterà la Sicilia, non comprendendo neppure di cosa parla e soprattutto a nome di chi parla”.
“Che bravo ragazzo – continua – un picciotto veramente in gamba. Geniale! D’altra parte, i siciliani hanno avuto modo di apprezzare la sua genialità negli anni in cui faceva politica a Palermo, nel periodo in cui era deputato, non rieletto all’Ars, nel periodo in cui era alla segreteria nazionale del partito, da cui è stato estromesso dopo tre mesi e per ultimo, capolavoro della sua vita – la riforma della scuola che ha fatto perdere un milione di voti a Renzi-, in un solo colpo, distruggendo l’immagine di un governo che é l’unico possibile per salvare l’Italia: un bravissimo rottamatore del governo Renzi! Lo so che il buon Davide, che non è quello della lotta contro Golia per assenza delle caratteristiche morfologiche, quello era un giovane atletico, mi farà rispondere a comando da qualcuno, come per esempio quel famoso sindaco eroe senza macchia né paura, rottamatore di primo piano di Siracusa – credo che si chiami Garozzo sponsorizzato da Foti. Un nome a me sconosciuto fino a quando non ho letto le intercettazioni Expo. D’altra parte negli anni del buon Daviduccio non ho mai fatto parte del potere della politica siciliana, sono rimasto sempre fuori grazie a Dio, e forse grazie anche a me”.
“La ricetta di Faraone per la Sicilia: ‘l’anno prossimo il governo darà i soldi’. A nome di quale governo parla? Quello della sua personale corrente? E’ così “grande” Faraone che ha anticipato la manovra finanziaria del 2016? Credo che tra un po’ lo nomineranno governatore della Banca d’Italia. Oh Davide, ma ci sei o ci fai? L’accordo con lo Stato che avevamo fatto con Delrio, e fra l’altro avete fatto pure un comunicato stampa di partito in cui dicevate che tutto era stato già confermato da Roma grazie alla tua grande influenza, era che i 350 milioni erano assicurati. Naturalmente in attesa del 2016, grazie al tuo grande impegno, potrebbero essere licenziati 5000 lavoratori delle province, non pagati i forestali, confermati i licenziamenti di 2000 lavoratori della formazione, 18000 precari al macero, così come migliaia di lavoratori delle partecipate. Un gran bel lavoro di genialità politica. Richiami in causa sempre, caro Davide, Baccei! Tu che c’entri con Baccei? Non ti fare scudo con altri esci “nature”, tanto più parli, più si comprende l’immensa luce che emana la tua aureola”.
“Astro nascente del firmamento, luce nuova che illumina la Sicilia. Se Faraone non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Io non mi sono fatto mai tante risate in vita mia come da quando Faraone è diventato politico nazionale. Noi siciliani, che senza Roma non riusciamo a fare nulla, non ci eravamo accorti che avevamo un vichingo estraneo alle vicende della Sicilia, l’uomo della provvidenza. Grazie Faraone, tu non sei fatto per la Sicilia. Sei di livello internazionale. Avremo modo di apprezzarti, siamo sicuri che riuscirai a rottamare persino Renzi, che dalle tue dichiarazioni sicuramente non trae vantaggio. Ma che c’entra Renzi con le tue bravate? Boh. Mistero. Ma è un mistero di luce, quindi, va accettato per fede, ed io credo in te. Anzi ti chiamerò ogni mattina per chiederti la linea di governo. E alla sera farò un punto col tuo segretario, che anche lui sarà chiamato a fare un comunicato contro di me, per dire se ho fatto bene nel corso della mia giornata. Mi consegno a te Davide, eroe senza macchia né paura, puro come un angelo. Naturalmente – conclude il governatore – aspetto le prossime indicazioni per i nuovi gabinetti dei due assessorati, perché qualcuno in quota ti spetta sempre, ma questa è politicuccia, tu non c’entri mai. Tu voli alto. Un po’ come Icaro”.
Insomma, nel Pd volano ormai gli stracci. E tutto all’indomani del vertice di maggioranza che doveva sancire la ritrovata unità della coalizione. Le parole di Crocetta sono state stigmatizzate dal leader dell’Udc Gianpiero D’Alia e anche il segretario del Pd Fausto Raciti non ha gradito e sarebbe pronto a convocare la direzione del partito. Un invito ad abbassare i toni rivolto al presidente e ai deputati arriva dal capogruppo di Sicilia democratica Totò Lentini. Mentre Nello Musumeci critica Renzi e il suo “proconsole”: il premier, dice l’esponente di centrodestra, “non può permettersi di trattare il presidente della Regione come se si trattasse della sua cameriera”.
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28 Giugno 2015, 16:34