29 Gennaio 2014, 15:38
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RAGUSA – “Sono stato definito il ‘capofila della spesa’ ma ero solo il capogruppo del Pdl e mi sono limitato a gestire e a mantenere le normali attività di un gruppo parlamentare”. Si è difeso così l’ex deputato regionale Innocenzo Leontini, che all’indomani dell’interrogatorio presso la Procura di Palermo ha voluto chiarire pubblicamente la sua posizione, rompendo il silenzio e arrivando all’opinione pubblica attraverso una conferenza a stampa convocata in un hotel di Ragusa.
Aveva detto che avrebbe chiarito alcuni passaggi della vicenda solo dopo aver parlato con i magistrati in sede giudiziaria e così ha fatto. Ieri due ore di deposizione e oggi l’incontro con la stampa con le carte alla mano. “L’ammontare complessivo delle spese attribuitemi nei 54 mesi di attività della passata legislatura è di circa 75mila euro, cioè più o meno 1.200 euro al mese. Non mi sembra una cifra spropositata – ha detto – e di sicuro non c’è stata alcuna appropriazione indebita. Gli altri soldi sono serviti per pagare gli stipendi ai 27 dipendenti stabilizzati che all’inizio della legislatura la presidenza dell’Ars ha assegnato al gruppo del Pdl. Non ho nemmeno mai toccato l’organico, né le posizioni giuridiche ed economiche”.
Leontini, insomma, si sarebbe limitato a pagare le retribuzioni ai lavoratori che ha trovato. “Se questo è contestabile lo vedremo – ha aggiunto -. Quelle famose 75mila euro sono servite a tutto il gruppo consiliare e non solo al sottoscritto per l’attività indispensabile da portare avanti nell’ambito di una legislatura, soprattutto per un gruppo che contava ben 34 deputati. Parliamo cioè di spese legali, per l’organizzazione di convegni, per l’affitto dei locali e le cene istituzionali. Anche in questo caso – ha concluso Leontini – vedremo le eventuali contestazioni e agiremo di conseguenza”.
Parentesi, infine, anche sull’inchiesta riguardante le commissioni mediche. Secondo l’ex deputato regionale l’ordinanza del tribunale di Catania con cui sono state respinte le richieste del pm ha evidenziato tutte le debolezze del quadro indiziario a suo carico facendo venir meno le accuse più gravi. Il riferimento è all’inchiesta ‘Guido Tersilli’ avviata dalla guardia di Finanza per far luce su una presunta truffa da un milione di euro all’Inps e nella quale sono coinvolti anche sette medici e un altro esponente di spicco della politica ragusana e regionale, l’ex Mpa Riccardo Minardo. Le accuse iniziali mosse nei confronti di Leontini erano di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata allo Stato.
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29 Gennaio 2014, 15:38