29 Maggio 2013, 17:38
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PALERMO – Mentre le lettere di licenziamento sono già state formulate e attendono solo di essere inoltrate, il presidente della Social Trinacria si dimette. Il professore Gioacchino Lavanco, incaricato presidente della onlus nel 2010, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico in polemica con i vertici dell’amministrazione regionale. “Con amarezza e sconforto – scrive Lavanco nella lettera di dimissioni – apprendo ancora dalla stampa notizie ed affermazioni che ledono la mia professionalità, la serietà del mio lavoro, l’immagine mia e dell’Università di Palermo, che mi sento di rappresentare, essendo stato indicato nel ruolo di presidente della Social Trinacria nel 2010 proprio dal rettore”.
La parole di Lavanco, che comunque resterà il carica per l’ordinaria amministrazione, sono dure, parla dello “sconforto di chi ha assistito in questi mesi alla schizofrenia di una Regione siciliana che per quasi tre anni ha affermato ed agito con precisi atti, segnando un percorso ed un progetto che ha voluto la Social Trinacria come ente strumentale per la gestione degli oltre tremila ex-pip e che oggi agisce in modo diametralmente opposto, disconoscendo quella stessa Associazione che ha contribuito a costruire ed indirizzare in ogni suo atto”. L’ormai ex presidente replica così al governatore Crocetta: “Sono convinto che non sia corretto nei confronti miei personali e del ruolo che ricopro alludere ad interessi o ‘convenienze’. Non posso che respingere fermamente ed orgogliosamente qualsiasi allusione”. Lavanco prosegue: “Non mi aspettavo encomi, ma neppure un grazie per il mio lavoro, questo è difficile da tollerare”.
Il docente scelto nel 2010 per guidare la Social Trinacria ripercorre pure le tappe del suo rapporto con il governo Crocetta. “Sono rimasto a disposizione della Regione siciliana fino ad oggi, per rispetto delle istituzioni e al di là delle aree politiche avvicendatesi. Ho incontrato l’assessore alla Famiglia e i dirigenti del dipartimento, da loro ho avuto indicazioni sul procedere al licenziamento collettivo, cosa che l’Associazione ha regolarmente fatto il giorno dopo che la legge veniva pubblicata”. Lavanco sottolinea come le lettere di licenziamento siano già pronte e “a disposizione della Regione”, dovrà però essere la stessa Regione a farsi carico di consegnare ai lavoratori le stesse “nel più breve tempo possibile”. L’ex presidente che a svolto il suo incarico a titolo gratuito non risparmia l’ultima sferzata. “Sono oggi severo nel rassegnare le mie dimissioni verso una istituzione regionale, che ha utilizzato il mio nome e il mio lavoro e che oggi mi lascia, additandomi come capro espiatorio, offeso e solo, una solitudine che, ho imparato negli anni, è il regalo più forte che si possa fare alla criminalità mafiosa ed alla sua violenza”.
A commentare la lettera di dimissioni di Lavanco è uno dei leader degli ex Pip Mimmo Russo. “C’è amarezza per come è stata chiusa questa vicenda. I lavoratori sono preoccupati del loro futuro, e tutte le dichiarazioni estemporanee pronunciate in queste settimane hanno contribuito a far sì che Lavanco desse le proprie dimissioni”.
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29 Maggio 2013, 17:38