06 Novembre 2013, 12:20
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PALERMO – Prosegue la protesta dei 206 lavoratori di Acque potabili siciliane che, dopo la fumata nera ricevuta ieri nel corso dell’incontro tra l’assessore Marino e le sigle sindacali, questa mattina sono scesi in piazza per rivendicare i propri diritti e chiedere ancora una volta chiarezza sul futuro occupazionale dei dipendenti che rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano. Da piazza Verdi, dove è partito il corteo, i lavoratori sono giunti in via Cavour alla volta della Prefettura. “La situazione è abbastanza seria, ieri il Prefetto non era presente ma oggi deve incontrarci e fornire risposte adeguate – dichiara Rosario Fusca -. Al tavolo tecnico in assessorato erano presenti anche alcuni legali che insieme all’assessore hanno cercato di capire come effettuare il passaggio dal privato al pubblico, ma l’unica risposta che abbiamo ottenuto è quella che tale passaggio non può avvenire stando alle norme presenti. Non andremo via e continueremo a protestare. Il Prefetto deve ascoltarci e risponderci in modo esaustivo, basta giocare”.
Per passare dal privato ad una società pubblica, infatti, i lavoratori avrebbero dovuto effettuare un concorso. “Sei anni fa siamo stati assunti con un contratto di diritto privato, tramite una semplice selezione sulle basi delle professionalità acquisite – prosegue -, il concorso non era necessario. Non ci aspettavamo di certo una situazione del genere”. La situazione, dunque, sembra essere più complicata del previsto e cominciano nei comuni della provincia di Palermo i primi disservizi al servizio idrico. I curatori fallimentari intanto hanno dichiarato che se entro lunedì la Regione non presenterà una proposta al giudice per la prosecuzione provvisoria, saranno chiusi i battenti per sempre. E così il fallimento di Acque potabili siciliane potrebbe ripercuotersi pesantemente sui 52 comuni della provincia di Palermo ai quali la gestione del servizio idrico potrebbe passare in via autonoma. “I cittadini avrebbero enormi disagi – conclude Fusca -. I comuni dovrebbero gestire in emergenza e in qualunque modo, non sappiamo ancora come, il servizio e ciò per una trentina circa non è mai stato di loro competenza. Per i restanti 22 comuni invece, che si erano già occupati privatamente del servizio, sarebbe come tornare indietro con conseguenti disservizi. Certo, compito del sindaco di una città è quello di pensare in primo luogo al benessere dei cittadini ma, lasciatemi dire, ad ognuno il suo mestiere”. Cittadini e famiglie, dunque, potrebbero rimanere davvero a secco nei prossimi giorni. L’Ars sta intanto discutendo su una legge di riordino ma la norma che potrebbe arrivare troppo tardi.
La protesta dei lavoratori Aps ha inevitabilmente fatto registrare ripercussioni sul traffico automobilistico nel centro di Palermo. “Siamo stati abbandonati da tutti e stiamo manifestando per l’assenza totale della politica – lamenta Daniela D’Anna, coordinatrice degli sportelli -. Da due anni siamo in amministrazione straordinaria e tentiamo di sensibilizzare la politica a un problema che non è legato ai dipendenti ma al servizio idrico che non dà alla cittadinanza le risposte che merita. Dovrebbero avere la coscienza di dire le cose realmente come stanno”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Mario Motta, dipendente di Aps: “Chiediamo l’approvazione di una legge del Servizio Idrico che garantisca livelli occupazionali agli attuali dipendenti di Acque Potabili Siciliane. Chiediamo inoltre di predisporre nelle prossime ore un piano di emergenza analogo a quello adottato in occasione del riassetto degli Ato rifiuti che consenta di tutelare lavoratori e popolazione”.
AGGIORNAMENTO
Il Prefetto ha ricevuto le organizzazioni sindacali e ascoltato le richieste dei rappresentanti dei lavoratori, impegnandosi ad attivarsi per una risoluzione della vicenda. I sindacati hanno ribadito le proprie richieste (poteri straordinari alla Provincia, fondo di garanzia e sociaetà di scopo) e indetto per domani un sit-in all’Ars e per venerdì un nuovo corteo che da piazza Marina (alle 10) andrà alla Provincia.
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06 Novembre 2013, 12:20