Lavoratori ex Keller e il tirocinio Anas, "situazione insostenibile" - Live Sicilia

Lavoratori ex Keller e il tirocinio Anas, “situazione insostenibile”

Il racconto di Stefano Battaglia, operaio dell'azienda di Carini (Pa) fallita, e sindacalista della Sadirs
LA DENUNCIA
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“Da settimane trascorriamo il tempo che dovrebbe essere utilizzato come tirocinio formativo chiusi nelle stanze dell’Anas a far niente. Siamo completamente abbandonati a noi stessi e al nostro destino”. Lo dice Stefano Battaglia, operaio ex Keller, l’azienda di Carini (Pa) fallita, e sindacalista della Sadirs, che denuncia quella che “è diventata ormai una situazione insostenibile”.

Nel giugno scorso Regione Siciliana e Anas avevano stipulato una convenzione per far partire un tirocinio formativo e d orientamento al lavoro destinato a una quarantina di ex dipendenti Keller, con 450 mila euro da destinare come fondo per i lavoratori in formazione. Un rimborso di 600 euro al mese a completamento di 356 ore settimanali, senza possibilità di impiegare questi tirocinanti su strada. Soltanto negli uffici amministrativi con corsi da svolgere nelle sedi Anas di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Catania.

“Di Fatto, non facciamo niente – spiega Battaglia – non abbiamo mai svolto la prevista attività formativa prevista dalla legge che ha assegnato quei fondi ad Anas, non abbiamo tutor e molti di noi che sono assegnati in province diverse da Palermo hanno sostenuto spese non indifferenti per raggiungere le strutture Anas pur di sperare in un lavoro futuro”.

Anche se Anas non ha alcun obbligo di assunzione di questi tirocinanti. “Abbiamo anche chiesto di svolgere il tirocinio in smart working – prosegue Battaglia – ma ci è stato negato. Ad oggi le 36 ore settimanali previste per motivi non dipendenti da noi non sono mai state completate e la nostra esperienza professionale è stata svuotata e mortificata. Noi vorremmo soltanto lavorare e non ricevere forme di assistenzialismo. Così – conclude – mentre Anas di recente ha assunto 20 cantonieri in provincia di Palermo, tramite agenzie interinali, noi restiamo chiusi in una stanza mortificati e senza futuro”.


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