20 Febbraio 2024, 18:22
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CATANIA – “A Catania e nella sua provincia il basso indice di occupazione femminile (27 per cento) e quello di inattività delle donne (67 per cento) creano una miscela esplosiva che impedisce di renderle realmente emancipate e libere di vivere una vita autonoma. È necessario intervenire costantemente”. Lo affermano la segretaria confederale e responsabile del Coordinamento donne Rosaria Leonardi e il segretario generale della Cgil etnea Carmelo De Caudo.
L’organizzazione sindacale presenta così le iniziative organizzate da domani sino alla metà di marzo dalla Cgil in vista dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne. “Per tutta la provincia di Catania il numero dei consultori è sceso da 39 a 33; oltre ad essere depauperati del personale (mancano infatti almeno quattro ginecologi, nove psicologi e otto assistenti sociali) i consultori non sono presenti in quartieri popolari come Librino o San Giovanni Galermo. È una condizione grave per il tessuto sociale e apre un varco pericoloso a favore della concezione antiabortista purtroppo sempre in agguato”.
“Resta forte – continuano De Caudo e Leonardi – la necessità di un tavolo prefettizio permanente di sostegno alle donne che la Cgil di Catania, insieme ad altre 16 associazioni femministe catanesi, hanno concordato con il prefetto nei giorni scorsi a seguito dello stupro ai danni di una tredicenne nella Villa Bellini. L’obiettivo è mettere in rete ogni azione possibile per arginare il fenomeno della violenza contro le donne e la diffusa mancanza di sicurezza che si percepisce in città”.
Tutte le categorie della Cgil, infine, sono state invitate a promuovere una campagna di assemblee sindacali unitarie nei luoghi di lavoro per “sensibilizzare, prevenire e contrastare tutte le forme di molestie e violenze di genere, e ad adottare un ordine del giorno sulle azioni di contrasto a queste ultime, da diffondere in tutti i luoghi di lavoro”.
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20 Febbraio 2024, 18:22