Lavoro e politica, l’analisi di Villari |”Sono a disposizione della mia città”

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21 Ottobre 2014, 11:51

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CATANIA – Chi crede che Angelo Villari si sia messo in panchina, si sbaglia. Non ricopre un ruolo sindacale o politico, ma per lui “l’impegno per la citta” lo si può dimostrare anche essendo semplicemente il cittadino Angelo Villari. L’ex segretario della Cgil di Catania, da attento osservatore ed ex sindacalista, analizza la città e le sue profonde piaghe. Mentre è deluso da Crocetta, è fiducioso sull’opera di Bianco, anche se al sindaco di Catania e alla Giunta comunale chiede “qualcosa in più” rispetto alle politiche per affrontare le emergenze e il disagio sociale.

“C’è la necessità assoluta – ribadisce – che questo disagio venga rappresentato e venga tutelato, il disagio visto a 360 gradi, perché non stiamo più parlando di solo disagio sociale, ma di disagio economico, disagio di opportunità, un disagio che ha varie sfaccettature”. Villari condanna i proclami. “La cosa grave della politica è che si fanno magari dichiarazioni roboanti ma poi in realtà si fa poco”.

Per l’ex sindacalista, Bianco sta lavorando bene. Il primo anno è fondamentalmente positivo anche se “ come tutte le cose – afferma – ci sono luci ed ombre”. “Il più eclatante esempio di luce è che il sindaco di oggi, di questa giunta è riuscito a far diventare Catania di nuovo punto di riferimento nazionale ed internazionale rispetto ai temi che la Sicilia, la città e che questo territorio pongono. Il fatto che l’autorevolezza del sindaco diventi anche interlocuzione con i massimi livelli dello Stato internazionale e che cerchi di dare una risposta non più localistica ai problemi che ci sono ma come città metropolitana, addirittura di distretto sud-est è chiaro che è un’intuizione importante”. E su questo Villari non vede il rischio che Bianco possa diventare un “sindaco vetrina” e distante dai cittadini. “L’altra volta – spiega – quando c’è stata la riunione con tutti i rappesentanti della Nato, qualcuno criticava il disagio. Ma guardate che questa è stata, invece, una cosa di grandissima importanza per i catanesi. Bisogna dare atto di questo. Poi naturalmente ci sono le micro cose che siccome sono sedimentate da quindici anni, da vent’anni, da una cultura dei catanesi, a partire dalla mia, che guarda con disinteresse alla necessità di rispettare le regole. E’ chiaro – ripete – che su questo si deve fare di più, ma non è un problema solo del sindaco, ma un problema della giunta, delle forze sociali, produttive, un problema dei cittadini stessi. Anche le forze del volontariato devono costruire un senso maggiore dell’agire collettivo”. In tema di sicurezza Villari, consapevole che ogni istituzione mette il massimo impegno, chiede che ci sia garanzia per un controllo del territorio h24. Da alcuni dati emergerebbe che c’è una parte della notte “scoperta” per mancanza di risorse umane e finanziarie, allora serve – secondo il sindacalista – un lavoro di programmazione per assicurare presidi di legalità tutto il giorno.

L’anima del sindacalista di Villari, emerge quando l’analisi si sposta alle azioni da intraprende per la ripresa dell’economia. La sentenza è dura: “Tutto il nostro sistema produttivo è in grande difficoltà”. E su questo richiama alle responsabilità il governo Regionale, e in particolare Rosario Crocetta. “Credo che c’è una delusione dei siciliani sulle risposte che si sono date finora alla Sicilia. C’era una grande aspettativa e una grande speranza. Ci vuole un colpo di reni, un colpo d’ali” da parte del governo regionale in particolare. E il colpo di reni, il colpo d’ali si ha – incalza – se si ha un idea di quale Sicilia costruire”. Per Villari a Palermo “le idee sono un po’ confuse”. “C’è un sistema – afferma – che è davvero appesantito dalla burocrazia e dall’assistenzialismo. Ma non c’è un’idea forte per una riconversione del sistema, per farlo diventare gradualmente produttivo. Non si può fare “tagliando teste”, perché quello crea altri disagi e paradossalmente determina un contraccolpo in negativo. Bisogna dunque andare verso un sistema che riconverte l’assistenza in produttività”. “Non bisogna andare a colpi di mannaia, ne facendo macelleria sociale. Si fa gradualmente, cambiando le cose e riconvertendo. E su questo manca un’idea”.

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Villari affonda: “Il problema non è certo il rimpasto o rimpastino di cui si è parlato tanto, che è una cosa veramente di scarso rilievo. Il problema è cosa fare. Poi chi lo fa è relativo.” Ma in Sicilia, è inutile mettere i prosciutti sugli occhi, la fame di poltrone è più forte dell’agire per l’interesse pubblico. L’ex segretario della Cgil etnea chiede di non “fare di tutta l’erba un fascio, così come c’è il giornalismo buono, c’è il giornalismo cattivo, c’è la politica buona e cattiva, c’è la burocrazia buona e cattiva. Se noi scegliamo e riusciamo a fare davvero la distinzione tra il buono e il cattivo e ci impegniamo in questa direzione, io credo che le cose possono anche cambiare”.

E sulla falsa riga di rimpasti e rimpastini, c’è qualcuno che lo vede come possibile assessore a Palazzo degli Elefanti. Ipotesi che Villari smentisce, anche se ribadisce: “Io sono a disposizione della mia città”. Nel prossimo futuro dell’ex segretario della Cgil potrebbe esserci un ruolo di coordinamento delle strutture di volontariato. “Mi è stato chiesto, vedremo che succede. – afferma: Chiaramente se posso dare un contributo alla mia città, alla mia provincia, alla mia Regione, sono qui”.

 

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21 Ottobre 2014, 11:51

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